Un progetto europeo per la gestione sostenibile dei centri storici attraverso sistemi GIS
di Daniela Corsini & Maria Cristina Fregni
arch. Ph.D., Politecnica
arch. Ph.D., Politecnica
Nonostante negli ultimi anni si sia verificato un aumento dei rischi collegati a disastri naturali e alla pressione antropica in tutti i centri storici europei, a questo non ha corrisposto un aumento delle capacità gestionali di protezione, valorizzazione e riuso del costruito urbano storico. Questo ha un impatto diretto sulle attività umane ed economiche e sul ricco patrimonio culturale delle regioni europee e richiede cambiamenti e interventi condivisi con un obiettivo comune: offrire centri storici più attrattivi e vivibili, capaci di combinare conservazione dei valori storici con le necessità contemporanee.
Su queste premesse è stato impostato il progetto europeo B.h.EN.E.F.I.T. (Built Heritage, Energy and Environmental – Friendly Integrated Tools for the sustainable management of Historic Urban Areas), approvato nell’ambito del Programma Interreg Central Europe, che coinvolge 13 partner di 7 paesi dell’area dell’Europa centrale: Italia, Slovacchia, Croazia, Ungheria, Slovenia, Austria e Repubblica Ceca. Il progetto ha una durata di 30 mesi ed è iniziato in data 1 giugno 2017.
L’articolo illustra gli obiettivi del progetto e i primi risultati, in particolare le considerazioni sulla governance emerse dall’analisi della gestione dei centri storici nei diversi paesi. La tesi di fondo è che, nonostante le differenze nella governance e le peculiarità dei diversi centri storici, gli strumenti GIS possano aiutare a gestire la complessità dei temi che riguardano tutti i complessi storici costruiti e – se resi facilmente consultabili a tutti e non più solo ai tecnici del settore – possano favorire il confronto tra soggetti e uffici differenti.
B.h.EN.E.F.I.T. propone un approccio olistico alla gestione dei centri storici, visti come una complessa combinazione di aspetti correlati, dalla manutenzione quotidiana legata alla conservazione e alla valorizzazione del patrimonio storico alla vivibilità sociale e fisica dell’ambiente fino alla gestione economica degli interventi, il tutto in chiave sostenibile. In particolare, la strategia proposta dal progetto riguarda:
- valutazioni sulla compatibilità funzionale tra usi attesi e valore storico;
- ottimizzazione delle performance degli edifici, in chiave di efficienza energetica e miglioramento del comportamento strutturale;
- sostenibilità a lungo termine delle azioni, con minimizzazione degli interventi in emergenza attraverso una strategia di monitoraggio completo, finalizzato alla conservazione programmatica del patrimonio storico.
Per implementare questa strategia, B.h.EN.E.F.I.T. vuole costruire capacità gestionali, coinvolgendo e coordinando attori rilevanti dei settori sia pubblici che privati e mettendo a disposizione metodologie innovative. È fondamentale sensibilizzare l’attenzione di amministratori, progettisti e investitori sulle interazioni tra ambienti naturali e antropici, dimostrando come sia anche economicamente efficiente adottare un approccio multidisciplinare e multi-scala degli interventi, così come l’uso di tecnologie innovative per creare strumenti nuovi di gestione, efficienti e semplici da adottare.
Il progetto si struttura in tre componenti principali:
- migliorare il sistema di governance, attraverso una strategia condivisa per la gestione dei centri storici, che riduca la distanza tra regolamenti, responsabilità e adempimenti;
- sviluppare strumenti che aiutino gli attori a implementare la strategia, attraverso strumenti di monitoraggio. Partendo dalla medesima strategia, gli strumenti sviluppati (piani di azione, strumenti ICT, ecc.) saranno calati sui bisogni locali, in base alle caratteristiche e alle problematiche peculiari di ogni area pilota;
- incrementare le capacità degli attori di supportare la strategia attraverso uno staff più cooperativo e proattivo.
La prima parte del progetto ha previsto l’analisi della governance dei centri storici ai diversi livelli della pianificazione nei differenti paesi partner del progetto. Da questa sono emerse interessanti differenze, dietro le quali esistono visioni di pensiero eterogenee e talvolta persino discordanti:
- nell’approccio alla conservazione si può individuare, nella maggior parte dei paesi coinvolti dal progetto, una visione incentrata sulla salvaguardia della sola immagine del bene[1], dall’altra una filosofia di intervento legata alla conservazione anche del dato materiale[2], perseguita da Unione Europea, UNESCO, Italia ed in parte Croazia;
- le azioni legate ai beni culturali nei diversi paesi possono essere maggiormente orientate alla conservazione, alla valorizzazione o al management. In Italia il dibattito sulla gestione economicamente sostenibile dei centri storici è piuttosto recente, pertanto è di particolare interesse analizzare come il tema del management è affrontato dagli altri paesi;
- legato ai punti precedenti è il tema del turismo: Italia e Austria adottano un approccio critico al rapporto tra centri storici e turismo, orientato a una fruizione sostenibile mirata alla tutela del patrimonio, negli altri paesi l’obiettivo principale è quello di attrarre persone e il tema della conservazione passa in secondo piano;
- Il tema energetico è uno dei principali argomenti di scontro tra i paesi partecipanti al progetto. Ai due estremi le posizioni dell’Italia, in cui domina la tutela del patrimonio storico e culturale, e dell’Austria, in cui il tema dell’efficientamento energetico prevale su tutto: si mira a portare anche il patrimonio storico agli standard fissati a livello nazionale per i nuovi edifici;
- la pianificazione italiana è l’unica che considera anche gli edifici monumentali privati, negli altri Stati i piani considerano solo le emergenze pubbliche.
Nonostante queste grosse differenze, che incidono fortemente sul governo dei centri storici in termini di pianificazione e progettazione, sono emersi alcuni importanti elementi in comune: nei centri storici europei sono sempre presenti vincoli; il tema della governance è sempre una questione complessa e che comporta relazioni tra enti e soggetti diversi; conservare/valorizzare il patrimonio storico è costoso e comporta il reperimento dei fondi necessari alla realizzazione degli interventi e l’individuazione delle priorità di intervento; infine emerge con sempre più forza il tema della sostenibilità nelle sue tre componenti: ambientale, economica, sociale. La sostenibilità ambientale in molti contesti rischia di prevaricare le altre due componenti.
I numerosi fattori coinvolti, le interferenze e la ricerca di un equilibrio tra le componenti rendono la pianificazione e la gestione dei centri storici un’attività estremamente complessa. Ogni paese incontra numerose difficoltà nel tentare di bilanciare sostenibilità ambientale, energetica e sociale, e questo emerge con ancora più forza nella visione italiana, per il suo approccio alla conservazione, la sua attenzione al turismo sostenibile e la considerazione nella pianificazione anche agli edifici monumentali privati. Diventa fondamentale individuare strumenti capaci di gestire la complessità, permettendo analisi, elaborazione, pianificazione e gestione sia a livello urbano che alla scala dell’edificio.
Gli strumenti GIS (acronimo di Geographic Information System) sono progettati per ricevere, immagazzinare, elaborare, analizzare, gestire e rappresentare dati di tipo geografico. In Italia sono già largamente utilizzati per il governo del territorio e ben si prestano anche alla gestione dei centri storici, che è una complessa attività dinamica: un sistema GIS consente sia di gestire la complessità delle informazioni che di aggiornarle nel tempo. Attualmente però la maggior parte dei sistemi GIS è gestita mediante software di comprensione non immediata al personale non tecnico e specializzato, che difficilmente possiede lo strumento, ancor più difficilmente è capace di consultarlo e quasi mai riesce implementarlo con i dati in suo possesso. Qui entra in gioco la sfida del progetto B.h.EN.E.F.I.T.: esso infatti si prefigge di individuare e sperimentare soluzioni ICT capaci di estendere il numero di utenti dei sistemi GIS anche tra non-tecnici, per favorire il confronto tra soggetti e uffici differenti.
Ecco dunque che, una volta identificate le principali componenti della sostenibilità dei centri storici, ogni partner di progetto sta ora ragionando su quali siano le più importanti per le caratteristiche dei propri centri storici. Il passo successivo, già in corso di attuazione, consiste nell’utilizzo di tecnologie web per l’interrogazione e l’implementazione di dati GIS, del tutto user-friendly, quindi facili da utilizzare senza conoscenze tecniche specifiche, per monitorare i principali fenomeni di rischio che inficiano la sostenibilità dei vari centri storici.
Grazie al coinvolgimento di uffici pubblici di diversi enti e settori, ma anche di comuni cittadini (proprietari, residenti, imprenditori) e associazioni, si verranno dunque a creare database che integrano dati disciplinari differenti e ne rendono visibili in modo immediato le interazioni, supportando e facilitando la lettura di fenomeni potenzialmente rischiosi e di effetti collaterali altrimenti non notabili.
In particolare, si stanno ora costruendo due casi pilota nei comuni di Mantova (Italia) e Poprad (Slovacchia) per testare la validità degli applicativi GIS a supporto della gestione dei centri storici sviluppati dal B.h.EN.E.F.I.T.. Mantova si concentrerà sulle relazioni tra spazi pubblici del centro storico ed eventi culturali, per verificare se e come sia possibile monitorare l’interferenza, in positivo e in negativo, tra tali attività antropiche spesso di massa (Festival letteratura, concerti in piazza etc.) e la conservazione dell’ambiente costruito. Poprad invece concentrerà la propria attenzione sulla sostenibilità ambientale, intrecciando dati pubblici, dati provenienti da campagne di rilievo fatte ad hoc e informazioni derivanti dal coinvolgimento dei residenti, per monitorare la resilienza energetica e il fenomeno dell’isola di calore all’interno del centro storico, nell’ottica di ottimizzare i finanziamenti pubblici per interventi di manutenzione degli edifici privati e degli spazi urbani pubblici.
Se questa importante fase di test risulterà positiva, da questa discenderanno linee guida, attività di formazione sul GIS, suggerimenti e indicazioni.
Note
[1] questo approccio permette ad esempio di mantenere la sola facciata esterna di un bene, trasformando completamente il resto dell’edificio;
[2] questo comporta ad esempio l’utilizzo di materiali compatibili e per quanto possibile anche di tecniche vicine a quelle originarie.
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Immagini
copertina: Centro storico di Mantova, uno dei casi studio del progetto B.h.EN.E.F.I.T.
fig.1: Centro storico di Poprad (Slovacchia).
fig.2: Centro storico di Graz (Austria), dialogo tra antico e moderno.