ISSN 1973-9702

PATRIMONIO IMMOBILIARE – INNOVAZIONI PER LA RIGENERAZIONE URBANA

Usi temporanei per la Rigenerazione Urbana – Necessità di processi innovativi anche per la Capitale

di Floriana D’Urso

 

Il riutilizzo del patrimonio edilizio dismesso e degradato è un’esigenza avvertita da gran parte delle città Italiane ed in primis da Roma Capitale.
Oggi, gli Enti Locali hanno la possibilità di intervenire attraverso una strumentazione rapida ed efficace grazie all’introduzione di una specifica disposizione statale (art. 23 quater DPR 380/01) sugli “utilizzi temporanei” di compendi immobiliari, anche in deroga allo strumento urbanistico vigente, purché rispondenti ad un rilevante interesse di carattere pubblico o generale.

 

The reuse of disused and degraded buildings is a need felt by most of the Italian cities and firstly by Rome Capital
Today, Local Authorities have the opportunity to operate through a fast and effective urban procedure thanks to introduction of a specific national regulation (Article 23 quater of DPR 380/01) about the “temporary application” of real estate compendiums, also notwithstanding to urban current disposal, as long as it save a relevant public or general interest.

 

Floriana D’Urso, laureata in Giurisprudenza, abilitata all’esercizio della professione di Avvocato.
Dal 2001 è Funzionario Amministrativo presso il Dipartimento Programmazione e Attuazione Urbanistica di Roma Capitale, titolare dal 2007, di Posizione Organizzativa con responsabilità organizzativa e gestionale di specifici Servizi (ed attualmente del Servizio Coordinamento Amministrativo della Direzione Trasformazione Urbana), acquisendo specifiche competenze in tema di procedure urbanistiche, anche attraverso il conseguimento del Master “Urbam”, presso la facoltà di Architettura della Sapienza.

ROMA MODERNA

L’armatura infrastrutturale pubblica dell’espansione urbana tra Roma e il Mare. Osservazioni sui disegni dei Piani Particolareggiati del Piano Regolatore Generale del 1931 nel quadrante sud occidentale tra Porta Portese e Porta San Sebastiano

di Marco Pietrolucci

 

Il tema principale della riflessione riguarda l’importanza della definizione architettonica ovvero del disegno della componente infrastrutturale pubblica della città, per la qualità urbana contemporanea. Non bisogna dimenticare che, alla base di tutti i conflitti urbani, c’è un tema pre-politico che riguarda la proprietà dei suoli che sono, generalmente, privati. Quando camminiamo per una città, con le sue strade, le sue piazze, i suoi parchi, le sue scuole, finiamo per dimenticare l’enorme conflitto che l’ha determinata, perché lo spazio urbano che usiamo per vivere, per muoverci, per lavorare, per divertirci, era, inizialmente, (nella maggior parte dei casi) tutto privato ed inaccessibile ed è la costruzione urbana a trasformarlo in bene collettivo. L’inaccessibilità dello spazio preurbano  è, a ben vedere, la condizione iniziale dalla quale qualunque progetto di trasformazione urbana prende le mosse e dovrebbe affrancarsi. L’inaccessibilità dello spazio urbano è il perno attorno al quale tutto il lavoro di costruzione della città si svolge. Per questa ragione la definizione architettonica dell’armatura infrastrutturale pubblica di una città è il compito principale di qualunque trasformazione urbana, è la cartina al tornasole di un progetto sociale e politico, quale deve essere un buon Piano, ed è su questa base che può essere adeguatamente giudicato. La trasformazione di Roma verso il mare ha costruito una spazialità pubblica di qualità o ha fatto l’interesse miope della proprietà fondiaria? Quali sono i suoi elementi portanti? Come vengono regolati ancora oggi questi interessi contrapposti? Con quali strumenti?

 

The main theme of the reflection concerns the importance of the architectural definition or (better) the design of the public infrastructural component of the city, for contemporary urban quality. It should not be forgotten that, at the basis of all urban conflicts, there is a pre-political issue concerning the ownership of soils which are generally private. When we walk through a city, with its streets, squares, parks, schools, we end up forgetting the enormous conflict that has determined it, because the urban space we use to live, to move, to work , to have fun, it was initially (in most cases) completely private and inaccessible and it is the urban construction that transforms it into a collective good. The inaccessibility of pre-urban space is, in hindsight, the initial condition from which any urban transformation project starts and should free itself. The inaccessibility of the urban space is the pivot around which all the construction work of the city takes place. For this reason, the architectural definition of the public infrastructural framework of a city is the main task of any urban transformation, it is the litmus test of a social and political project, which must be a good Plan, and it is on this basis that it can be properly judged. Has the transformation of Rome towards the sea built a quality public space or has it made the landed property myopic interest? What are its main elements? How are these conflicting interests still regulated today? With what tools?

Marco Pietrolucci, architetto, dottore di ricerca in composizione architettonica e progettazione urbana. Membro della Commissione urbanistica nazionale della Confedilizia è responsabile del settore tecnico-urbanistico della Confedilizia di Roma e Lazio. Ha svolto attività didattica presso la Facoltà di Architettura di Roma “La Sapienza”, la Facoltà di Architettura di “Roma Tre”, la Facoltà di Architettura di Pescara “Gabriele d’Annunzio” e nei programmi italiani delle Università Canadesi e Americane “Waterloo University” e “Northestern University”. Attualmente coordina un gruppo di ricerca sul Piano Regolatore di Roma Moderna (1931) il cui comitato scientifico è composto da: F. Cellini, G. Imbesi, D. Modigliani, G. Piccinato, P. Portoghesi, V. Quilici, F. Purini, W. Tocci.

 

ROMA. UNA VISIONE TERRITORIALE

Piacentini e la visione geografico territoriale del piano regolatore di Roma

di Marco Pietrolucci

 

È conosciuta e ampiamente dibattuta la storia dei piani regolatori di Roma nelle loro impostazioni generali, nelle direzioni di fondo e nelle (spesso conflittuali) scelte strategiche, molto meno conosciuta, la storia puntuale delle trasformazioni per parti, tassello dopo tassello, dell’intera città. Esiste quindi una critica politica alle diverse impostazioni dei piani regolatori di Roma mentre c’è una generale minore attenzione critica verso le trasformazioni puntuali della città che nel loro insieme costituiscono lo spazio urbano che viviamo quotidianamente. La ricerca che proponiamo si riferisce in particolare al piano regolatore generale di Roma del 1931 e alla città che, a partire da quella impostazione, è stata realizzata tra gli anni trenta e gli anni sessanta del secolo scorso. Si tratta di una porzione amplissima dei tessuti della cosiddetta città consolidata, gli ultimi ad avere avuto una struttura ed un disegno riconoscibile, di maggiore o minore intensità ma comunque identitario, tanto per le singole parti che per l’insieme della città. L’analisi intende promuovere una letttura transcalaredel piano del 1931facendo emergere i rapporti spaziali e di senso urbano tra l’impostazione geografico territoriale complessiva del piano e le scelte urbane e spaziali di dettaglio. La crisi del modello urbanistico avanguardista ci spinge a ripensare il piano regolatore generale come strumento di disegno urbano più che come dispositivo urbanistico a largo spettro: la città come concatenazione logica di progetti e non come campo di azioni meramente programmatorie.

The history of the Urban development plans of Rome is known and widely discussed in their general settings, in the basic directions and in the (often conflicting) strategic choices, much less known, the precise history of the transformations by parts, piece by piece, of the whole city. There is therefore a political critique of the different settings of the Urban development plans of Rome while there is a general less critical attention towards the timely transformations of the city that together constitute the urban space that we live on a daily basis. The research we propose refers in particular to the general plan of Rome in 1931 and to the city that, starting from that setting, was built between the thirties and the sixties of the last century. It is a very large portion of the fabrics of the so-called consolidated city, the last to have had a structure and a recognizable design, of greater or lesser intensity but in any case identity, both for the single parts and for the whole city. The analysis intends to promote a transcalar reading of the 1931 plan by making spatial and urban sense relationships emerge between the overall territorial geographic setting of the plan and the detailed urban and spatial choices. The crisis of the avant-garde urban model drives us to rethink the general regulatory plan as an instrument of urban design rather than as a broad-based urban device: the city as a logical chain of projects and not as a field of merely planning actions. If there is a field in which architecture can and must make its voice heard today, it is precisely that of the city, a field in which a fratricidal war, among architects, has been consummated in the recent past, with extremely negative results for the city and for architecture.

 

Marco Pietrolucci, Architetto e Dottore di ricerca in Composizione Architettonica e Progettazione Urbana svolge la sua attività professionale a Roma. Ha ottenuto nel 2004 il  Master Internazionale  in Progettazione Urbana presso l’Università Roma Tre. Ha svolto attività didattiche presso la Facoltà di Architettura di Roma “La Sapienza”, la Facoltà di Architettura di Pescara Gabriele d’Annunzio” e nei programmi italiani delle Università Canadesi e Americane “Waterloo University” e “Northestern University”. Responsabile del Protocollo d’intesa tra l’Assessorato alla Trasformazione Urbana di Roma Capitale e l’Associazione Confedilizia – Verso l’individuazione di un ambito di Programmazione Strategica del GRA- svolge attività di coordinamento di gruppi di ricerca sui temi della trasformazione e valorizzazione del patrimonio esistente. Ha partecipato a numerosi Concorsi Internazionali di Progettazione ed ha ricevuto numerosi premi, segnalazioni e menzioni.Responsabile della Commissione Urbanistica della Confedilizia di Roma e Lazio. È titolare dello Studio Pietrolucci Studio Associato.

LA MENTE RICERCA E RACCONTA

 

“Roma altrimenti”: la scuola e l’istituzione della parola che rinascono attraverso la ricerca

di Martina Pietropaoli

 

In forma di breviario si offre una riflessione all’indomani della presentazione delle prime Note di U3 – Urbanistica Tre su I racconti di Roma Capitale. Gli scritti raccolti nel volume sono premesse ed esito dell’esperienza di Alternanza Scuola-Lavoro che ha coinvolto studenti del Liceo Virgilio e ricercatori universitari (restauratori, urbanisti, paesaggisti) nella rilettura critica degli strati  fisici e immateriali delle diverse vocazioni di Roma. Vengono qui discussi evidenziando le doti dell’esperienza della mente che ricerca per rifondare il futuro del vivere civile attraverso la parola.

Martina Pietropaoli, attualmente Dottoranda in “Paesaggi della città contemporanea: politiche, tecniche e studi visuali” (Dipartimento di architettura, Roma Tre). Con la tesi specialistica in Progettazione urbana “La vigna come progetto” e la tesi triennale in Scienze dell’architettura “Cura/architettura” si è interrogata sul ruolo della coscienza e dell’intenzionalità nel progetto architettonico e urbano. I suoi interessi per l’oggetto della città europea muovono attorno alle implicazioni filosofiche, antropologiche e sociali delle tecniche di trasformazione urbana. Attraverso una conoscenza storica profonda e interdisciplinare, indaga modi antichi e nuovi di connettere narrazione e costruzione. Collabora con il giornale on-line di settore Urbanistica Tre.

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Borgata romana = apertura

 

 

di Nicola Vazzoler

 

La lettura del libro “Borgate romane. Storia e forma urbana”, a cura di Milena Farina e Luciano Villani, mi pare suggerisca, o sottintenda, con una certa frequenza, il termine apertura, nelle diverse accezioni che gli si possono attribuire. Una frequenza che sollecita nel lettore approfondimenti sul caso delle borgate e collegamenti e rimandi a questioni altre. Il seguente contributo cerca di restituire, in modo sintetico, quei collegamenti e rimandi sollecitati, a volte anche involontariamente, dagli autori e centrati sulle accezioni del termine apertura, per esempio: dibattito rimasto in sospeso e necessariamente da riprendere in mano, prospettiva di ampio respiro, spazio fisicamente continuo e tangibile o progetto non vincolato a rigidi schemi.

The book “Borgate romane. Storia e forma urbana” (edited by Milena Farina and Luciano Villani) seems to suggest with a certain frequency the term openness in its various meanings. A frequency that suggests to look into the “borgate” (main theme of the book) and refers to other issues. The paper wants to describe very briefly those issues that the authors propose in some cases involuntarily, e.g.: unsettled past debates; wide readings; physically continuous and tangible space; not bounded project to rigid schemes; etc ..

 

Nicola Vazzoler, Architetto e Dottore di Ricerca in Politiche territoriali e progetto locale (con la tesi “Intensità urbana, un rapporto ragionato a partire dal caso di Roma”), è ora assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Architettura di Roma Tre. Impegnato nella didattica (Università degli Studi di Trieste, IUAV e RomaTre), nella ricerca (fra gli altri il PRIN “Territori post-metropolitani”) e nell’attività professionale (“Piano di Assetto dell’Area archeologica monumentale del Colosseo” per RomaTre). È co-fondatore di GU | Generazione Urbana (con il quale ha seguito il “Monitoraggio delle forme periferiche contemporanee a Roma” per DGAAP MiBACT) e collabora con i giornali on-line di settore UrbanisticaTre e Planum.

Nicola VazzolerArchitect, PhD in Urban Policies and Local Project (dissertation: “Intensità urbana, un rapporto ragionato a partire dal caso di Roma”) now is Research fellow at Rome Tre University. He did educational work and research at the universities of Trieste, IUAV (Venice) and Roma Tre (including PRIN “Territori post-metropolitani”). As a professional, he participated in the drafting process of a number of urban development plans (including “Piano di Assetto dell’Area archeologica monumentale del Colosseo” for RomaTre). He is co-founder of GU | Generazione Urbana (including “Monitoraggio delle forme periferiche contemporanee a Roma” for DGAAP MiBACT) and works with online journals UrbanisticaTre and Planum.

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Pioggia e trasporti pubblici

Alcune considerazioni sugli effetti delle piogge intense sui trasporti pubblici romani

Lorenzo Barbieri

 

Non è una novità che la pioggia intensa a Roma mandi in tilt il traffico pubblico e privato, come è accaduto il 10 settembre 2017: diverse stazioni della metropolitana sono state chiuse e varie linee di superficie hanno subito ritardi, deviazioni e limitazioni. Questo contributo sottolinea la necessità di agire con interventi di manutenzione della rete e di approntare un piano per la gestione del servizio durante gli eventi meteorologici estremi. Sono brevemente indicati alcuni tipi di intervento attuabili per la capitale.

It is a very well known fact that heavy rain disrupts Rome’s traffic, as it happened on 10th September 2017: many underground stations had to be closed, while bus and tram lines were delayed, diverted or curtailed. This paper highlights how important it is to maintain the transport network and to prepare a sound plan for managing the transport service during extreme weather events. The article briefly shows some types of action that can be implemented in the capital city.

 

Lorenzo Barbieri si è formato in pianificazione urbanistica e territoriale a Venezia (2007), Milano (2010) e Newcastle-upon-Tyne (2011). Dopo aver conseguito il dottorato di ricerca in Politiche territoriali e progetto locale a Roma Tre (2016), è stato assegnista di ricerca nello stesso ateneo all’interno del programma Smart Environments. I suoi interessi di ricerca riguardano le politiche dei trasporti e le questioni legate ai cambiamenti climatici.

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Standard urbanistici: due declinazioni

 

Nicola Vazzoler

 

Il contributo pone l’attenzione sulla necessità di censire le diverse declinazioni assunte, a livello locale, dal Decreto sugli standard urbanistici oggi, a quasi cinquant’anni dalla sua emanazione. I casi proposti restituiscono due di queste declinazioni, scelte entro l’area metropolitana di Roma, con l’intento di comprenderne storie, caratteristiche ed eventuali differenze.

This paper focuses on the need to tack stock of current local implementations of the National decree on “stardand urbanistici” fifty years after its issuing. It analyses cases chosen within Rome’s metropolitan area which showcase two different approaches, with the aim of understanding their histories, characteristics and differences.

 

Nicola Vazzoler è architetto e Dottore di Ricerca in Politiche territoriali e progetto locale (con la tesi “Intensità urbana, un rapporto ragionato a partire dal caso di Roma”), è impegnato nella didattica (Università degli Studi di Trieste, IUAV e RomaTre), nella ricerca (fra gli altri il PRIN “Territori post-metropolitani” e “Piano di assetto dell’area monumentale del Colosseo”) e nell’attività professionale (“Monitoraggio delle forme periferiche contemporanee a Roma” per DGAAP MiBACT e collaborazione all’organizzazione del Progetto ROMA20-25 promosso dall’Assessorato alla Trasformazione Urbana di Roma Capitale e dal MAXXI). È co-fondatore di GU | Generazione Urbana e collabora con i giornali on-line “UrbanisticaTre” e “Planum”.

Nicola Vazzoler is an architect and holds a PhD in Urban Policies and Local Project from Roma Tre University. He did educational work and research at the universities of Trieste, IUAV (Venice) and Roma Tre (e.g. PRIN “Territori post-metropolitani” and “Piano di assetto dell’area monumentale del Colosseo” for RomaTre). As a professional, he participated in the drafting process of a number of urban development plans and other works (e.g. “Monitoraggio delle forme periferiche contemporanee a Roma” for DGAAP MiBACT and ROMA20-25 for Roma Capitale and MAXXI. He is GU | Generazione Urbana co-founder and works with online journals UrbanisticaTre and Planum.

Ciclo di incontri – Design Problems

A marzo il dottorato in “PAESAGGI DELLA CITTÀ CONTEMPORANEA. Politiche, tecniche e studi visuali” e il dottorato “POLITICHE TERRITORIALI E PROGETTO LOCALE” ospitano tre giornate dedicate all’Urban Design.

Il 13 marzo sarà presente Yodan Rofé, che presenterà There is a ” market ” of sustainable neighborhoods;

Il 16 marzo Matthew Carmona, con Explorations in Urban Design;

Il 17 marzo Sergio Porta, Masterplan and participation.

Le tre giornate saranno un momento di confronto e studio negli spazi dell’ex Mattatoio (largo G.B. Marzi), dove ha sede la facoltà di Architettura dell’Università Roma Tre.

Qui la locandina.

Descriptio Romae, una banca dati della città di Roma

Dopo anni di lavoro è stata completata la nuova versione del GIS Descriptio Romae, realizzata e messa in rete in open source dal Laboratorio di Urbanistica di Paolo Micalizzi.

In allegato la locandina della relativa giornata di studio, che avrà luogo il prossimo 13 gennaio alle ore 14,30 presso l’auditorium del museo dell’Ara Pacis.

Il nuovo strumento può essere utilizzato per archiviare progetti, studi, rilievi o immagini legati al centro storico di Roma, diventando una banca dati utile allo sviluppo di nuove attività di ricerca.

Qui l’allegato con maggiori informazioni.

Roma a Venezia, Venezia a Roma

Il Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi Roma Tre alla 14. Biennale di Venezia

Il 19 dicembre, nelle aule dell’ex Mattatoio, il Dipartimento di Architettura ospita un incontro tra i curatori della 14. Biennale di Architettura di Venezia che hanno sviluppato parte del proprio percorso formativo e di ricerca all’interno dell’ex Facoltà di Architettura di Roma Tre.

A loro si devono decine tra progetti, workshop ed esposizioni che hanno contribuito ad arricchire la Biennale appena conclusa nell’ambito di un dibattito profondo quanto necessario, che sembra fondamentale non abbandonare.

Il Direttore del Dipartimento Elisabetta Pallottino ci ha invitato a organizzare un incontro in cui si ripercorreranno i progetti presentati e gli esiti dell’esperienza della Biennale, da leggere come parte di un percorso più ampio che il Dipartimento ha da tempo intrapreso nel sostenere progettualità formulate e portate avanti da studiosi e professionisti cresciuti all’interno della Facoltà.

I partecipanti faranno il punto su un’esperienza che li ha visti rispondere alle domande del curatore de La Biennale, Rem Koolhaas, e del suo staff: domande sullo stato del Paese, su un secolo di storia e di storie di luoghi, di architetture, di esperimenti e di esperienze sociali. L’edizione appena conclusa ha infatti inteso le esposizioni come “mostre-ricerca”, in cui riallacciare il legame tra progetto, necessità e umani desideri, e in cui, con le parole del presidente Paolo Baratta, “lo spirito di ricerca è sempre una preoccupazione della Biennale; qui però è la Biennale che si fa ricerca.”

Questa occasione vuole essere un luogo di condivisione e confronto con l’Ateneo e la città, per riflettere sullo stato del Paese e avviare la costruzione di nuovi percorsi di ricerca, anche in comune, a partire dai risultati di questo 2014.

Venerdì 19 dicembre 2014, ore 14:30 

Aula magna Adalberto Libera, Dipartimento di Architettura

L.go G.B. Marzi n.10, ex Mattatoio.

Qui la locandina.

L’INTERPRETAZIONE DEI LUOGHI. FLÂNERIE COME ESPERIENZA DI VITA

Mercoledì 26 novembre, presso il Dipartimento di Architettura di Roma Tre (L.go G. B. Marzi, 10 – Aula De Renzi), alle ore 18,00, nell’ambito del Laboratorio di Progettazione urbana avrà luogo la presentazione del libro di Giampaolo Nuvolati, Professore di Sociologia del territorio a Milano Bicocca:

L’INTERPRETAZIONE DEI LUOGHI. FLÂNERIE COME ESPERIENZA DI VITA

Firenze University Press 2013

 

Ne discutono: Elena Battaglini, Alessandro Galassi, Paolo Marchionne, Anna Laura Palazzo, Elisabetta Pallottino, Biancamaria Rizzo.

Qui la locandina.

 

Urban Natures. Incontro con 100land e realities:united

17 novembre 2014 ore 19.30
ACER – via di Villa Patrizi 11, Roma

Entrambi borsisti dell’Accademia Tedesca Villa Massimo, Jan Edler e Thilo Folkerts rappresentano due approcci diversi al paesaggio urbano contemporaneo. Se l’interesse di realities:united si concentra infatti sulla ricerca tecnologica e la capacità comunicativa dei nuovi media, l’attenzione di 100land è rivolta alla tangibilità e alla sensibilità della materia e degli organismi viventi.

L’incontro servirà a esplorare progetti e realizzazioni dei due studi, dalle celebri facciate interattive di realities:united agli spazi urbani, giardini e playground di 100land, per ragionare insieme sui temi della tecnica, della città e della sostenibilità dello spazio che abitiamo.

 

Both currently fellows at the German Academy Villa Massimo, Jan Edler and Thilo Folkerts represent two diverse approaches to contemporary urban landscape. In fact, the focus of realities:united’s interest is on technological research and the communicative capacities of new media; 100land’s attention is turned towards the tangibility and sensibility of materials and the living world. The lectures will be an exploration of projects and realisations of both offices. From the celebrated interactive media façades of realities:united to the urban spaces, gardens and playgrounds of 100land. Together they will reflect issues of technics, the city, and the sustainability of the spaces that we live in.

Città sostenibili, città resilienti

Dieci anni di politiche e progetti a New York. L’impegno di Roma Capitale.

25 novembre 2014, ore 18:00
Palazzo Senatorio, sala della Piccola Protomoteca
Roma, Piazza del Campidoglio 1

Il primo decennio del 2000 è stato per la città di New York un periodo di intenso cambiamento.

L’aumento della popolazione e la sua profonda diversificazione, l’inaccessibilità del mercato abitativo, l’invecchiamento delle infrastrutture ed il moltiplicarsi degli shock esterni – dall’11 Settembre fino all’Uragano Sandee – hanno rappresentato altrettante sfide cui la città ha deciso di rispondere promuovendo una visione condivisa e a lungo termine del proprio avvenire. Una visione che permettesse alla città di fare fronte ai rischi cogliendo allo stesso tempo le opportunità di un mondo sempre più complesso e turbolento.

L’istituzione dell’Office for Long Term Planning and Sustainability ha rappresentato la precondizione dell’introduzione nel 2007 di PlaNYC, il piano strategico con cui la città si è data obiettivi ambiziosi nell’ambito della sostenibilità e della resilienza urbane.

Elaborato con il pieno coinvolgimento di tutti i dipartimenti e le agenzie dell’amministrazione comunale, della comunità scientifica e degli attori economici e sociali, PlaNYC ha promosso politiche innovative negli ambiti della pianificazione urbanistica, delle infrastrutture, del verde pubblico, della gestione delle risorse e dell’energia.

Rohit Aggarwala e Adam Fried, entrambi direttori in momenti diversi dell’Office for Long Term Planning and Sustainability, presenteranno le politiche realizzate, gli obiettivi raggiunti e le lezioni apprese. Giovanni Caudo – Assessore alla Trasformazione Urbana – ed Estella Marino – Assessore all’Ambiente, Agroalimentare e Rifiuti – discuteranno l’esperienza di New York alla luce delle politiche e dei progetti promossi dall’amministrazione capitolina, a partire dall’imminente avvio del processo di elaborazione del Piano di Resilienza che Roma Capitale realizzerà nel quadro della sua partecipazione all’iniziativa 100 Resilient Cities.

 

Intervengono:

Rohit Aggarwala – Bloomberg Associates, già Direttore del New York City Office of Long-Term Planning & Sustainability

Adam Freed – Bloomberg Associates, già Acting and Deputy Director del New York City Office of Long-Term Planning & Sustainability

Estella Marino, Assessore all’Ambiente, all’Agroalimentare e ai Rifiuti di Roma Capitale

Giovanni Caudo, Assessore alla Trasformazione Urbana di Roma Capitale

NON TUTTE LE STRADE PORTANO A ROMA

PRIMO RAPPORTO “GIORGIO ROTA” SULL’INNOVAZIONE TERRITORIALE SOSTENIBILE NEL LAZIO nell’ambito dell’iniziativa UNIRETE

Giovedì 13 novembre, alle ore 17,00 al Palazzo dei Congressi, piazza Kennedy, Roma

Questo Rapporto si apre indagando l’articolazione geografica e socio-economica interna del Lazio, mettendone a fuoco dimensioni strategiche come quella produttiva, dell’innovazione e della sostenibilità; e si chiude sulla capitale, confrontando la realtà romana con quella delle altre metropoli italiane.

I Rapporti «Giorgio Rota» partono dall’idea che città e loro territori rappresentino snodi cruciali per la crescita, ricchi di potenziali non del tutto sfruttati; hanno come obiettivo di fornire a decisori pubblici e privati, studiosi e singoli cittadini scenari su cui ragionare, analisi, informazioni e proposte di policy che aiutino a collocare i problemi su uno sfondo più ampio e un tempo più lungo.

Programma dell’evento

17.05-17.10 Indirizzo di saluto Raffaele Minelli – Direttore Ricerche ABT-ISF-IRES

17.10-17.15 Il progetto Giorgio Rota: per una collana di rapporti sulle metropoli
Giuseppe Russo – Direttore Centro Einaudi

17.15-17.30 Immaginari del territorio laziale Anna Laura Palazzo – Università Roma Tre

17.30 -17.45 Caratterizzazione del territorio e prospettive di policy Elena Battaglini – ABT-ISF-IRES

17.45 – 18.00 Roma e le altre: il posizionamento della Capitale tra le metropoli italiane Luca Davico – Centro Einaudi e Politecnico di Torino

18-18.20 Q&A Discussant Stefano Fantacone – Presidente Sviluppo Lazio

Qui l’iscrizione all’evento.

Delirious New York


spettacolo ispirato all’omonimo testo di Rem Koolhaas, nell’ambito di Open Museum Open City

a cura di Hou Hanru

venerdì 7 novembre h 20,30, sabato 8 novembre h 21,30, domenica 9 novembre h 16,00

MAXXI | Museo Nazionale delle arti del XXI Secolo, Via Guido Reni 4/A, Roma

 

Dal 24 ottobre al 30 novembre con il progetto Open Museum City il MAXXI Museo Nazionale delle arti del XXI secolo si svuota per riempirsi di suono, immagini e movimenti con istallazioni site-specific e un ricco programma di eventi. Hou Hanru, curatore della mostra Open Museum Open City, del progetto invita OHT in questo paesaggio sonoro, immateriale, immersivo e incontrollabile. Un teatro, quello di OHT, ispirato all’architettura, allo spazio e all’immaginazione, un teatro che si fa anch’esso paesaggio.

Delirious New York, lo spettacolo in scena il 7 8 9 novembre, è un manifesto retroattivo di Manhattan, ispirato all’omonimo testo di Koolhaas. L’architetto olandese sostiene che la griglia architettonica della città non vada analizzata studiando i palazzi che la compongono, ma indagando la psicologia di chi li ha costruiti. L’immaginazione è alla base del delirio architettonico di New York, ed è il collante degli episodi urbani messi in scena da OHT. Il pubblico è testimone di un patchwork teatrale d’immagini che irrompono in un libero e personale processo d’associazione affidato alla mente e all’esperienza del singolo spettatore.

In scena coesistono quattro persone che pur parlando la stessa lingua o lingue diverse non riescono a comunicare fra loro. Eppure continuano a parlarsi, a raccontarsi e a raccontare cercando di ottenere qualcosa da questa situazione senza preoccuparsi troppo di come. Forse l’alacrità con cui cercano di soprassedere a questa incomunicabilità è una metafora del loro desiderio d’identità? Forse, ma il punto di partenza rimane il testo di architettura contemporanea che come nessun altro è riuscito a introdursi nella genesi di una città mitologica degli Stati Uniti d’America come New York City. Lo spettacolo cela un’indagine sul comportamento umano all’interno della città contemporanea.

Nato in forma di workshop itinerante all’Università IUAV di Venezia, il progetto teatrale e performativo è stato presentato all’interno di Manifesta 7 – Parallel Events per poi diventare uno spettacolo completo attraverso la vittoria del concorso REACT! del Festival di Santarcangelo nel 2009 sotto la direzione artistica di Ermanna Montanari. Nella stagione 2013/14, Delirious New York è stato rimesso in scena attraverso un progetto di “microcredito culturale” presentato al MiBAC e sostenuto dalla PAT – Provincia Autonoma di Trento, per facilitare la promozione di eventi collaterali in istituzioni non esclusivamente teatrali e ora approda a OMOC.

 

Info e biglietti:

Ingresso mostra 11 euro

Ingresso spettacolo per chi è già in possesso del biglietto della mostra 5 euro

Ingresso libero per under 26 il sabato e la domenica

TEMPORIUSO Manuale per il riuso temporaneo di spazi in abbandono, in Italia

di Isabella Inti / Giulia Cantaluppi / Matteo Persichino

ed. Altreconomia con il sostegno della Fondazione Cariplo

27 ottobre 2014 ore 18.30 | Casa dell’Architettura, Piazza Manfredo Fanti, 47 | Roma

SALUTI ISTITUZIONALI
Alfonso Giancotti Presidente CTS Casa dell’Architettura

COORDINATORE
Luca Montuori CTS Casa dell’Architettura

RELATORI
Francesco Careri Stalker, Laboratorio Arti Civiche
Pippo Ciorra Senior Curator museo Maxxi
Alessandro Gianni Coppola Assessorato alla trasformazione urbana,
Roma Capitale
Luca Galofaro the Booklist
Adriano Paolella Italia Nostra, Cittadinanzattiva
Stefano Ragazzo Orizzontale
Eliana Saracino TSPOON

Qui la locandina e l’invito

La mappa e lo sguardo. Che cos’è una città

Franco Farinelli, direttore del Dipartimento di Filosofia e Scienze della Comunicazione presso l’università di Bologna e Presidente dell’Associazione dei Geografi Italiani sarà presente

Giovedi 23 Ottobre 2014, h. 15 -18

presso l’Aula Musmeci, Dipartimento Architettura, Ex Mattatoio.

La conferenza è organizzata dall’Università Roma Tre e curata da L. Montuori e M. Cremaschi.

Qui la locandina

Biennale dello Spazio Pubblico | Invia la tua proposta

Fino al 30 novembre 2014 sarà possibile presentare una proposta di partecipazione alla III edizione della Biennale dello Spazio Pubblico. L’evento si terrà a Roma dal 21 al 24 maggio 2015.

Una volta selezionate le proposte seguirà un programma completo.

In linea con le precedenti edizioni, anche la terza Biennale adotta un sistema aperto che si basa sul modello partecipativo ed interattivo, con lo scopo di connettere diverse reti.

Per iscriversi:

http://www.biennalespaziopubblico.it/blog/2015-2/proposta-partecipazione/

Informazioni:

Segreteria BISP
C/O INU Lazio
Via Ravenna n.9b, Roma 00161
Tel / Fax  06.6889901 / 06.6879520
Email: segreteria@biennalespaziopubblico.it

Learning From the High Line | Elizabeth Fain LaBombard

3 giugno 2014, h. 15,30 | Aula Libera – Ex Mattatoio | Roma, largo Giovanni Battista Marzi 10

La Paesaggista parlerà delle sue esperienze svolte a New York, tra cui il progetto ambientale per la High Line, e le influenze sui suoi lavori attuali presso l’American Academy a Roma.

CONVEGNO | La bicicletta negli spostamenti casa-lavoro. Progetti ed esperienze a confronto

Venerdì 29 novembre, ore 9:30, Università degli Studi Roma Tre – Dipartimento di Architettura, Sala Urbano VIII – Via Madonna dei Monti, 40 – Roma

 

Il convegno è stato realizzato con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente, dell’ ISPRA, dell’Assessorato alla Mobilità e ai Trasporti di Roma Capitale e dell’Agenzia Roma Servizi per la Mobilità.

 

Ore 10:00 Mario Panizza, Saluti del Rettore dell’Università degli Studi Roma Tre

Ore 10:15 Giovanna Rossi, Ministero dell’Ambiente – Direzione Generale per lo Sviluppo sostenibile, il Clima e l’Energia. Il mobility management e gli interventi del Ministero a favore della mobilità sostenibile

Ore 10:30 Guido Improta, Assessore ai Trasporti e mobilità, Roma Capitale. Gli obiettivi dell’amministrazione per la mobilità ciclistica e pedonale

Ore 10:45 Stefano Carrese, Università degli Studi Roma Tre. Mobilità sostenibile@RomaTre: la bicicletta negli spostamenti casa lavoro a Roma Tre

Ore 11:00 Marco Contadini, Agenzia Roma Servizi per la Mobilità. Gli interventi dell’amministrazione per la mobilità ciclistica e pedonale: l’attivazione di progetti pilota integrati. Un progetto condiviso tra il Comune e Roma Tre per promuovere la mobilità ciclistica nell’area di Piramide e San Paolo

Ore 11:15 Giovanna Martellato, Mobility manager ISPRA. La rete dei Mobility manager del sistema agenziale ISPRA. Il progetto di piattaforma formativa e-learning per i mobility manager degli enti pubblici

Ore 11:30 Gabriele Giustiniani, Centro di Ricerca per il Trasporto e la Logistica, “Sapienza” Università di Roma. Il progetto NAVIKI, un navigatore per ciclisti

Ore 11: 45 Tommaso Giacchetti, Valentina Gallo, Università degli Studi Roma Tre. La tua idea per l’Italia, proposta di legge sul mobility management

Ore 12: 00 Annalisa Greco, coordinatrice del Coordinamento Nazionale Mobility Manager Università. Obiettivi del Coordinamento Nazionale Mobility Manager Università

12:15 Roberto Battistini, Alma Mater Studiorum Università di Bologna. Frammenti di ciclabilità sostenibile: prime esperienze all’Università di Bologna

A seguire, dalle 14:30 avrà luogo il 2° incontro nazionale del Coordinamento Nazionale Mobility Manager Università

 

Per informazioni: Università Roma Tre – Ufficio Mobility Manager – ufficio.mobilitymanager@uniroma3.it – tel 0657332087