ISSN 1973-9702

copertina caramaschi

Mercati e commercio itinerante nell’attivazione dello spazio pubblico

Sara Caramaschi

 

Pianificare città inclusive, vivaci e sane è uno dei principali obiettivi contemporanei. Non esistono soluzioni semplici, ma un ruolo chiave può essere giocato da alcune attività che prendono vita nello spazio pubblico. In tutto il mondo, il commercio su strada ha guadagnato forza e importanza, grazie al suo utilizzo nelle politiche di sviluppo locale e nella riqualificazione di quartieri monofunzionali. Mercati e commercio itinerante sono riapparsi nelle strade cittadine grazie alla riscoperta dei loro straordinari benefici che spaziano dal campo della rigenerazione urbana allo sviluppo economico, dalla cultura alla salute pubblica, dalla coesione sociale al miglioramento dell’ambiente. In questo interessante dibattito internazionale, cosa sta accadendo in Italia?

Building inclusive, healthy and vibrant cities is perhaps the greatest challenge facing humanity today. There are no easy solutions, but a key part of the puzzle lies in some activities that take place in the public spaces. Across the world street vending is growing in popularity, coinciding with a rising interest in local systems and mixed-use planning in urban neighborhoods. Markets and street food have been promoted thanks to the clear evidence of the contribution they make towards a wide range of economic and social policy goals in the areas of regeneration, economic development, culture and tourism, but also health, community cohesion and environment. Within this framework, what is happening in Italy?

 

SARA CARAMASCHI

Laureata in Architettura al Politecnico di Milano, attualmente frequenta il dottorato in “Paesaggi della Città Contemporanea. Politiche, tecniche e studi visuali” presso l’Università degli Studi Roma Tre. Si occupa di urbanistica e urban design e nell’ambito della formazione dottorale sta approfondendo il tema del commercio in forma itinerante e del suo impatto nell’attivazione dello spazio pubblico. Partecipa all’attività didattica presso il dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi Roma Tre ed è parte del comitato di redazione del giornale online UrbanisticaTre.

Novità in rubriche – LESSICO

Img_CopertinaSul termine Inclusione

Inclusione: Nuovi requisiti per una città a misura di tutti

Sebastiano Marconcini

 

Inclusione è un termine che sempre più spesso viene associato ai temi della buona progettazione dello spazio pubblico, specialmente in relazione all’accessibilità fisica dell’ambiente urbano. Tuttavia, il concetto di inclusione va ben oltre a questa sua interpretazione, per certi versi riduttiva, poiché si occupa di tutti quegli aspetti che riguardano la sfera pubblica, cercando di migliorare la qualità della vita di tutte le persone che fruiscono dello spazio pubblico. È proprio sulle persone che si concentra la potenzialità dell’inclusione, poiché ricolloca gli utenti e i loro bisogni al centro del processo progettuale. Un nuovo approccio integrato di tipo inclusivo permetterebbe il passaggio da una progettazione rivolta a garantire la sola accessibilità dei luoghi, a una concezione pienamente inclusiva dell’azione progettuale, finalizzata a garantire l’effettivo benessere delle persone indipendentemente dal loro livello di abilità o background personale.

Inclusion is a term that is increasingly being associated with the themes of the good design of the public space, especially in relation to physical accessibility of the urban environment. However, the concept of inclusion goes beyond this interpretation, somewhat restrictive, since it deals with all the aspects that concern the public realm, trying to improve the quality of people’s life. It is on people that focuses the potential of inclusion, because it place again users and their needs at the center of the design process. A new integrated inclusive approach will allowed the transition from a design aimed at ensuring the only accessibility o the places, to a fully inclusive conception of the design action, aimed at ensuring the effective well-being of people regardless of their skill level or personal background.

 

Sebastiano Marconcini

Laureato in Architettura al Politecnico di Milano nel 2014 con la tesi “City for all. Alla ricerca di nuove relazioni fra città, progetto e persone”. Si occupa principalmente di progettazione dello spazio pubblico e architettura del paesaggio, per cui sviluppa un percorso di ricerca inerente ai temi dell’accessibilità e dell’inclusione, con particolare riguardo al contesto delle città storiche italiane. Contribuisce, nel ruolo di tutor, all’attività didattica presso il Politecnico di Milano, sede di Mantova.

Graduated in Architecture from Politecnico di Milano in 2014 with the thesis “City for all. Alla ricerca di nuove relazioni fra città, progetto e persone”. He mainly deals with the design of public space and landscape architecture, for which he develops a research about the themes of accessibility and inclusion, with particular attention to the context of the historic Italian cities. He contributes, in the role of tutor, to the teaching activities at Politecnico di Milano, Mantua Campus.

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Sul termine commercio

Ruolo e forma del commercio nell’immagine e nella qualità della città contemporanea

Sara Caramaschi

 

Il commercio è oggetto di studio di molte discipline ed è al centro di una vastissima letteratura, ampiamente differenziata. Motivo di tanto interesse è generato dal fatto che il commercio è un tema di importanza trasversale a molti ambiti della vita sociale e individuale. Esso esercita, infatti, una influenza che tocca diverse dimensioni: quella economica, nel ruolo di raccordo che svolge tra il mondo della produzione e il mondo del consumo; la dimensione sociale, garantendo o meno un servizio fondamentale a tutti i cittadini; l’aspetto territoriale, generando nuove polarizzazioni e flussi; e la qualità della vita, offrendo un certo presidio del territorio e la qualità dei contesti urbani. Pertanto, indagando il concetto di commercio ci troviamo di fronte ad una serie di definizioni e approcci rispetto ai quali cercherò di descrivere gli elementi che le accomunano, facendo così emergere quelle caratteristiche che ritengo strutturali nella descrizione del concetto in materia urbanistica.

Retail is a vastly complex field, investigated by different disciplines. This multidisciplinary interest is mainly due to its strategic role in many aspects of social and individual life. Retail has both economic and social implications, linking the production and the consumption of goods and guaranteeing the presence or the absence of public services. Moreover, retail has a wide impact on cities and land use, attracting flows and generating new poles, and it plays a leading role in the quality of the urban life. While investigating this concept, we face a series of definitions and approaches, through which it is possible to deduce common elements and let emerge the geography of retail in urban design research and practice.

 

Sara Caramaschi

Laureata in Architettura al Politecnico di Milano, attualmente frequenta il dottorato in “Paesaggi della Città Contemporanea. Politiche, tecniche e studi visuali” presso l’Università degli Studi Roma Tre. Si occupa di urbanistica e urban design e nell’ambito della formazione dottorale sta approfondendo il tema del commercio in forma itinerante e il suo impatto nell’attivazione dello spazio pubblico. Partecipa all’attività didattica presso il dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi Roma Tre ed è parte del comitato di redazione del giornale online UrbanisticaTre.

Piccoli spazi urbani e micro-identità

Le politiche di pocket parks come strumenti di rigenerazione della città pubblica

Caterina Montipò

Lo spazio pubblico è spesso visto come misura della qualità di una città. Considerando questa sia come ambiente costruito che come contesto sociale e culturale, lo spazio pubblico rappresenta quel luogo dove i due aspetti si incontrano e si influenzano reciprocamente. Il tessuto urbano è costellato di spazi considerati di risulta, interstiziali o abbandonati: questi piccoli spazi urbani sono fondamentali risorse sulle quali investire per la definizione di riferimenti collettivi e nuove centralità per i quartieri. Le politiche di pocket parks intervengono su questi spazi residuali e cercano di raggiungere le grandi trasformazioni partendo appunto dai micro-sistemi e dalla piccola scala. I pocket parks sono luoghi intermedi tra la dimensione pubblica e quella privata, capaci di favorire l’interazione fisica e conoscitiva tra persone; sono spazi flessibili in grado di assorbire le opposizioni e le trasformazioni della città, diventando momenti di espressione e coesistenza delle diversità.

Pocket parks policies as strategies for urban public space regeneration

The quality of a city is often measured by its public spaces. If we consider a city both as a physical environment and as a social and cultural context, so public space is the set where these two sides take place and affect each other. Plenty of vacant lots, scrap spaces or in-between spaces are spread out over urban texture, they are mostly underused or abandoned. These small urban spaces are great opportunities instead. They could be the starting point to create or regenerate new collective references and centres for neighbourhoods. Pocket parks policies intervene on urban public space’s fragments. They try to aim great transformations starting from urban micro-realities in a small scale. Pocket parks are the halfway between public dimension and private space, they support people interaction and they encourage communities to live their streets. Pocket parks are flexible spaces which can absorb city’s oppositions and changes. They are places where differences can coexist and be shown.

 

Caterina Montipò:  Laureata in Architettura presso il Politecnico di Milano con la tesi “Beyond the wall. Architectural sequence of wine landscapes in La Portera”, che affronta il tema dell’architettura industriale in relazione al paesaggio. La sua formazione si conclude con l’esperienza Erasmus presso la Universidad Politecnica de Valencia, dove sviluppa il progetto di tesi. Le sue prime esperienze lavorative si svolgono in Cile, dove collabora con lo studio di paesaggismo Harris e Illanes Arquitectos. Attualmente svolge l’attività di architetto come libero professionista in Italia.

Caterina MontipòGraduated at the Politecnico di Milano with the master thesis “Beyond the wall. Architectural sequence of wine landscapes in La Portera”, that studies the relation between industrial architecture and the landscape. Her studies ended with the Erasmus experience at the Universidad Politécnica de Valencia where she developed mostly of the thesis project. Her first work esperience took place in Chile where she collaborated with the landscape studio Harris e Illanes arquitectos. Now she is working as freelance architect in Italy.

Biennale dello Spazio Pubblico | Invia la tua proposta

Fino al 30 novembre 2014 sarà possibile presentare una proposta di partecipazione alla III edizione della Biennale dello Spazio Pubblico. L’evento si terrà a Roma dal 21 al 24 maggio 2015.

Una volta selezionate le proposte seguirà un programma completo.

In linea con le precedenti edizioni, anche la terza Biennale adotta un sistema aperto che si basa sul modello partecipativo ed interattivo, con lo scopo di connettere diverse reti.

Per iscriversi:

http://www.biennalespaziopubblico.it/blog/2015-2/proposta-partecipazione/

Informazioni:

Segreteria BISP
C/O INU Lazio
Via Ravenna n.9b, Roma 00161
Tel / Fax  06.6889901 / 06.6879520
Email: segreteria@biennalespaziopubblico.it

Progetti per lo Spazio Pubblico: tre sguardi

Nicola Vazzoler

È mia intenzione proporre in questo testo una lettura sul progetto per lo “spazio pubblico”, sulla sua necessità di confronto, negli ultimi trent’anni almeno, con alcuni fenomeni tipici del contemporaneo quali l’“autonomia” dell’individuo e la frammentarietà fisica di città e territori. Nello specifico mettere in evidenza, in maniera difficilmente esaustiva, alcune possibili risposte nate da questo confronto: da una parte l’interazione fra spazio e pubblico, più o meno attivo, e dall’altra la capacità di rendere fruibili alcune “situazioni scomode” prodotte dalla pratica e/o dalla teoria sulla città moderna e contemporanea (brownfield, scarti, ecc..).

 

Nicola Vazzoler: si laurea in Architettura nel 2009 a Trieste e dal 2012 è dottorando in Politiche territoriali e progetto locale presso il dipartimento di Architettura di Roma Tre, all’interno del quale sta approfondendo questioni riguardanti i processi di densificazione urbana.