ISSN 1973-9702

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Città Museale di Porta Portese

Intervento di rigenerazione urbana per il cittadino ed il turista

Antonio Scirocchi, Daniele Tricarico

 

Tra le tante aree della città di Roma utilizzate in modo improprio, quella di Porta Portese ha assunto negli anni una destinazione d’uso diversa dovuta all’incuria nella gestione dello spazio pubblico. Porta Portese si presenta oggi come una realtà del tutto tagliata fuori dalle dinamiche urbane della città, un patchwork di edifici industriali dismessi collegati tra loro da strade sovradimensionate per il volume di traffico che le percorrono. Inoltre la più grande stranezza del Clivo Portuense è quella di sorgere a pochi metri dal Tevere e di non avere alcun contatto visivo con questo a causa delle baracche, sorte lungo via Portuense. La “Città museale di Porta Portese” pone l’obiettivo di restituire a questo quartiere lo stretto rapporto che aveva con le acque del fiume Tevere e l’inserimento di una nuova funzione, ovvero quella di un polo museale, che farà confluire in questa zona parte dei turisti diretti all’area archeologica centrale.

Among the many areas used improperly of Rome, Porta Portese has hired a different intended use, because of negligence in the managment of public space. Porta Portese is now a reality totally cut off from the urban dynamics of the city. It is a patchwork of disused industrial buildigns connected by over-sized roads. In addition the biggest strangeness of the Clivo Portuense is to rise a few meters from the Tiber River and have no eye contact whit this, because there are shacks built along the Portuense Street. The “Museum City of Porta Portese” wants to restore, to this neighborhood, the relathionship that it had with the river Tiber and the addition of a new function, the museum complex, which will contribute in this area part of the tourists direct to the archaelogical center.

 

Antonio Scirocchi, Dottore in Architettura – Progettazione Architettonica, si è laureato con lode con un progetto di rigenerazione urbana “Città museale di Porta Portese” presso l’Università degli Studi di Roma Tre. Appassionato di fotografia e scenografia, ha effettuato uno stage presso lo studio internazionale di “Allies and Morrison” nella città di Londra.

Daniele Tricarico, Dottore in Progettazione Architettonica, Si occupa di progettazione architettonica ed allestimento di mostre museali. I suoi studi sono volti al rapporto tra l’architettura e le dinamiche urbane. Si è laureato con lode con un progetto sulla Città Museale di Porta Portese presso l’Università Roma TRE. Ha frequentato stage nello studio Norrøn di Copenaghen e nello studio Strati di Roma.

 

 

Romiti1URBAN DISRUPTION

Quattro lezioni di Josep Acebillo

Alessandra Romiti

Dall’ 11 al 15 Gennaio 2016 si è tenuto presso il Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi Roma Tre, un seminario condotto da Josep Acebillo, Professore all’Accademia di Architettura di Mendrisio. Le sue lezioni hanno voluto indurre una riflessione sulla necessità di una innovativa lettura della complessità urbana, promuovendo la ricerca di pattern di riferimento più efficienti. Secondo Acebillo, un corretto approccio metodologico nell’elaborazione di un intervento, sia esso puntuale o su larga scala, dovrebbe essere fondato sulla riorganizzazione della matrice infrastrutturale del territorio, controllata tramite un sistema funzionale determinato durante il primo stadio del processo di trasformazione. Dunque, attraverso delle politiche urbane mirate alla rigenerazione, si suggerisce l’esigenza di creare un equilibrio di competenze in grado di promuovere la categoria della City Region e reinterpretare continuamente il rapporto tra collettività e spazio pubblico.

From the 11th to the 15th of January 2016, a seminar was held at the Department of Architecture of the University of Roma Tre. It was carried out by Josep Acebillo, Professor at the Academy of Architecture in Mendrisio. His lessons wanted to induce a reflection on the need for a new interpretation of urban complexity, promoting the search for a more efficient reference pattern. According to Acebillo, a correct methodological approach to develop an intervention, be it on a small or large scale, it should be based on the reorganization of territorial infrastructural matrix, controlled by a functional system determined during the first stage of the transformation process. Therefore, through urban policies which seek regeneration, it is suggested the necessity to create a new balance of skills that promote the category of City Region and continually reinterpret the relationship between society and public space.

 

ALESSANDRA ROMITI

Ho conseguito la Laurea Magistrale in Progettazione Architettonica nel 2015 presso l’Università di Roma Tre, con voto 110/110 cum Laude. La tesi, dal titolo “Confluenze di fattori socioculturali, economici e oroidrografici nel progressivo definirsi del margine storico della città di Tivoli” è stata elaborata sotto la supervisione del Prof. Cellini e della Prof.ssa Segarra Lagunes. Negli ultimi mesi ho collaborato ad un progetto di ricerca sull’area metropolitana di Roma, in particolare sui temi della rigenerazione urbana, portato avanti dalla Prof.ssa Palazzo.

My name is Alessandra Romiti. I received a Master Degree in Architectural Design in 2015 from University of “Roma Tre” with final mark 110/110 cum Laude. I have developed a thesis which talks about socio-cultural, economic and hydrographic aspects in the definition of the edge of the town of Tivoli, under the supervision of Prof. Francesco Cellini and Prof. Maria Margarita Segarra Lagunes. During the last months I have been collaborating on a research project about Rome’s metropolitan area, particularly on the issues of urban regeneration, carried out by Prof. Palazzo.

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Intervista a G. Campos Venuti

La genesi delle periferie bolognesi, il ruolo dei quartieri PEEP e INA-Casa.

Leonardo Tedeschi

 

Sempre di più si parla di periferie al di fuori dell’ambito accademico, sembra che anche il dibattito politico locale e nazionale cominci a familiarizzare con il tema, il che lascia sperare che nei prossimi anni saremo tutti coinvolti in una loro rigenerazione. Nel tentativo di comprendere a fondo l’essenza contemporanea delle periferie, è interessante soffermarsi ad analizzarne la genesi. Questa intervista intende investigare il ruolo giocato dalla “città pubblica” (Di Biagi 2001, p.3) nella definizione delle periferie e più dettagliatamente la strategia intrapresa da G. Campos Venuti, che nel contesto bolognese ha interpretato i PEEP come strumento di ricucitura e governo delle aree interstiziali fra la città consolidata e nuovi poli attrattivi satellitari come i quartieri INA-Casa, sottraendo così ampie aree alla speculazione e garantendo isole qualitative. L’intervista integrale è disponibile al seguente link: https://leonardotedeschi.wordpress.com

Lately in Italy the theme of periphery has been more and more often dealt with also out of the academical field, it also seems that the topic is increasingly interesting the local and national political scene; that makes us hope to be soon all involved in their regeneration. In order to deeply understand the contemporary essence of the Italian suburbs, it is interesting to take into consideration their genesis. The following interview aims at investigating the role played by the “public city” (Di Biagi 2001, p.3) in the definition of the suburbs and especially the strategy played by G. Campos Venuti, who in the contest of Bologna interpreted the PEEP interventions as a tool of government and re-connection between the historical city and the new satellites (attractions), such as the INA-Casa districts.

 

 

Leonardo Tedeschi si è laureato a Novembre 2015 presso la Facoltà di Architettura dell’Università di Ferrara, con una tesi sulla rigenerazione di quartieri INA-Casa (http://issuu.com/leonardotedeschi6/docs/centrare_il_margine). Attualmente lavora a Berlino presso uno studio attivo nella ricerca urbana e nella progettazione architettonica. Negli ultimi anni trascorsi a Bologna ha preso parte al fenomeno Social Street, riguardo al quale è stato invitato a discutere in diverse conferenze a livello nazionale. Nel Marzo del 2014 avvia InStabile-Community Creative Hub (https://instabileportazza.wordpress.com), un progetto di recupero di un edificio abbandonato della periferia bolognese, seme di urbanità e potenziale fonte di lavoro, cultura e welfare per la periferia urbana.

Leonardo Tedeschi graduated in November 2015 at the Faculty of Architecture of the University of Ferrara with a thesis about the regeneration of INA-Casa districts (http://issuu.com/leonardotedeschi6/docs/centrare_il_margine). Currently he works in Berlin in a studio engaged in the field of urban research and architectural design. During the last years spent in Bologna he got involved in the Social Street phenomenon, on which he’s been invited to talk in several conferences across Italy. On March 2014 he started up InStabile-Community Creative Hub (https://instabileportazza.wordpress.com), a regeneration project of an abandoned building in Bologna’s hinterland, aiming at turning it into an innovative source of job, culture and welfare for the urban suburb.

 

U3 iQuaderni #03

RAPPRESENTAZIONI URBANE / URBAN REPRESENTATIONS  a cura di ETICity

 

S. Tulumello & G. Ferro: Le volatili rappresentazioni di piazza Martim Moniz a Lisbona / The fleeting representations of a square: Martim Moniz, Lisbon

Paola Briata: Acquired for development by… le giovani generazioni e la rigenerazione di East London / Acquired for development by… The Young Generation and East London

M. Michou: Athens streetside arcades: silent gestures of minor occupation

G. Merli & M. Cappuccini: Atene tra crisi economica, narrazioni urbane e discorso razzista / Urban narratives and racist propaganda in the city of Athens

I. Kokkali: City representations and the selective visibility of the (ethnic) ‘Others’. A short note on the fervent ‘diversity’ in Europe

M.E. Buslacchi: La moltiplicazione degli Off. Rappresentazioni urbane in una Capitale Europea della Cultura / Off Multiplying. Urban representations in an European Capital of Culture

P. Potz & A. Sept: Cittaslow-Germany: dove i piccoli centri urbani si rappresentano / Cittaslow-Germany: where small cities represent themselves

L.K.C. Manzo: MILANO MONTECITY. La città sospesa / MILANO MONTECITY. The suspended city

C. Gorzanelli, G .Ramster, A. Outten & D. Lockton: Cittadini e nuovi media per un’intelligenza creativa / Citizens and new medias for a creative intelligence

A. Şenel: Mapping as Performance: An Alternative to Authoritative Representations of Istanbul

G. Visco & A. Castronovo: Trasformazioni metropolitane ed educazione popolare a Buenos Aires / Metropolitan transformation and “popular education” in Buenos Aires

C. Bernardi: Temporalità urbane. Politiche del controllo e reti migranti / Urban temporalities. Politics of control and migrant networks

M. L. Giordano: Who’s maps? Interrogating authorship in collective map-making

I. Dorigotti: Kigali or building a symptomatic city. Young’s Imaginary and Crea(c)tivity in Rwanda after 1994

TooA: 42 – storie di un edificio mondo / 42 – tales from a global building

Oginoknauss: ДОМ НОВОГО БЫТА – DOM NOVOGO BYTA

Darsena Camp

Fonte immagine quotidiano.net

 

Quattro incontri sui temi della rigenerazione urbana

4 /5 ottobre 2013, Ravenna 

“DarsenaCamp” è il nome dell’iniziativa organizzata all’interno della Darsena che vorrei, il lungo processo di partecipazione della città di Ravenna che ha visto nascere e adottare il nuovo POC Tematico Darsena di Città.