ISSN 1973-9702

COME PROSEGUIRE?

 

Gli Architetti di Zevi al MaXXI

di Lucia Nucci

 

No all’architettura della repressione, classicista barocca dialettale. Si all’architettura della libertà, rischiosa anti-idolatrica creativa. Bruno Zevi

In occasione del centenario della nascita, il MAXXI ha dedicato una mostra ed un volume realizzati in collaborazione con la Fondazione Bruno Zevi, al grande storico, docente, critico, politico e progettista e a quell’architettura italiana moderna e contemporanea che ha sostenuto e promosso con il suo lavoro. Attraverso disegni, plastici, materiali visivi e saggi la mostra ed il volume hanno reso più chiaro il ruolo fondamentale che ha ancora Zevi nel dibattito architettonico.

No to the architecture of repression, classicist baroque dialectal. Yes to the architecture of freedom, dangerous anti-idolatrist creative. Bruno Zevi

On the occasion of his birth, MAXXI has devotedan exhibition and a book produced in collaboration with the Fondazione Bruno Zevi to the great historian, lecturer, critic, politician and designer and to the modern and contemporary Italian architecture he supported and promoted through his work. Through drawings, models, visual materials and essays the exhibition and the book intend to clarify the fundamental role that still Zevi plays in the architectural debate.

 

 

Lucia Nucci (Roma, 1971). Architetto, è professore associato in progettazione urbanistica (2014), Dipartimento di Architettura Roma Tre, dottore di ricerca in urbanistica (2002), specialista in “Tecniche urbanistiche per le aree metropolitane” (2002). Ha conseguito il Perfezionamento in “Le nuove politiche urbane” (1998). E’ titolare del “laboratorio di progettazione urbanistica” del terzo anno della laurea triennale ed del “modulo di progettazione urbanistica” nel laboratorio di progettazione architettonica 3m della laurea specialistica in progettazione architettonica. Partecipa a ricerche internazionali (coord. dal Prof. Maragall, dalla Prof. Allen, dalla Prof. Vasconcelos) e nazionali (Prin-Recycle, di Ateneo Roma Tre, del MIT). Il campo di interessi riguarda la riflessione teorica e la pratica della disciplina urbanistica con tre temi preferenziali: la riqualificazione della città contemporanea attraverso la progettazione dello spazio pubblico, con particolare attenzione al ruolo strutturante del disegno dei sistemi verdi alla scala urbana e del progetto locale; le politiche per la città contemporanea, nelle formulazioni unificate a scala europea e nella dimensione operativa partecipata a scala locale; la formazione universitaria e post universitaria dell’urbanista, nel duplice ruolo di organizzatore di processi complessi di piano e di operatore specialista del progetto di trasformazione dello spazio antropico, con particolare attenzione ai metodi di trasmissione dei paradigmi progettuali e del linguaggio tecnico disciplinare.

Delirious New York


spettacolo ispirato all’omonimo testo di Rem Koolhaas, nell’ambito di Open Museum Open City

a cura di Hou Hanru

venerdì 7 novembre h 20,30, sabato 8 novembre h 21,30, domenica 9 novembre h 16,00

MAXXI | Museo Nazionale delle arti del XXI Secolo, Via Guido Reni 4/A, Roma

 

Dal 24 ottobre al 30 novembre con il progetto Open Museum City il MAXXI Museo Nazionale delle arti del XXI secolo si svuota per riempirsi di suono, immagini e movimenti con istallazioni site-specific e un ricco programma di eventi. Hou Hanru, curatore della mostra Open Museum Open City, del progetto invita OHT in questo paesaggio sonoro, immateriale, immersivo e incontrollabile. Un teatro, quello di OHT, ispirato all’architettura, allo spazio e all’immaginazione, un teatro che si fa anch’esso paesaggio.

Delirious New York, lo spettacolo in scena il 7 8 9 novembre, è un manifesto retroattivo di Manhattan, ispirato all’omonimo testo di Koolhaas. L’architetto olandese sostiene che la griglia architettonica della città non vada analizzata studiando i palazzi che la compongono, ma indagando la psicologia di chi li ha costruiti. L’immaginazione è alla base del delirio architettonico di New York, ed è il collante degli episodi urbani messi in scena da OHT. Il pubblico è testimone di un patchwork teatrale d’immagini che irrompono in un libero e personale processo d’associazione affidato alla mente e all’esperienza del singolo spettatore.

In scena coesistono quattro persone che pur parlando la stessa lingua o lingue diverse non riescono a comunicare fra loro. Eppure continuano a parlarsi, a raccontarsi e a raccontare cercando di ottenere qualcosa da questa situazione senza preoccuparsi troppo di come. Forse l’alacrità con cui cercano di soprassedere a questa incomunicabilità è una metafora del loro desiderio d’identità? Forse, ma il punto di partenza rimane il testo di architettura contemporanea che come nessun altro è riuscito a introdursi nella genesi di una città mitologica degli Stati Uniti d’America come New York City. Lo spettacolo cela un’indagine sul comportamento umano all’interno della città contemporanea.

Nato in forma di workshop itinerante all’Università IUAV di Venezia, il progetto teatrale e performativo è stato presentato all’interno di Manifesta 7 – Parallel Events per poi diventare uno spettacolo completo attraverso la vittoria del concorso REACT! del Festival di Santarcangelo nel 2009 sotto la direzione artistica di Ermanna Montanari. Nella stagione 2013/14, Delirious New York è stato rimesso in scena attraverso un progetto di “microcredito culturale” presentato al MiBAC e sostenuto dalla PAT – Provincia Autonoma di Trento, per facilitare la promozione di eventi collaterali in istituzioni non esclusivamente teatrali e ora approda a OMOC.

 

Info e biglietti:

Ingresso mostra 11 euro

Ingresso spettacolo per chi è già in possesso del biglietto della mostra 5 euro

Ingresso libero per under 26 il sabato e la domenica

MEETING ARCHITECTURE – L’architettura e il processo creativo | DAVID & PETER ADJAYE Music for Architecture | 10 Aprile 2014

MEETING ARCHITECTURE – L’architettura e il processo creativo – Ciclo di conferenze, mostre studio e performance 

10 Aprile 2014 – DAVID & PETER ADJAYE – Music for Architecture

Ore 19.00: Conversazione fra David & Peter Adjaye

presentata da Pippo Ciorra, con proiezioni di film e performance musicali

MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo -Galleria 1 – Via Guido Reni 4 A, Roma

 

 Per la mia generazione il suono entra nel processo di visualizzazione dello spazio. È un esperimento. Mi interessava capire le reazioni di un compositore ad uno spazio, sentirne l’eco. David Adjaye

L’incontro offrirà la rara occasione di sentir dibattere l’architetto e il compositore sulle loro collaborazioni, che amano definire come musica per architettura, una “biblioteca-laboratorio permanente”. L’appuntamento prevede, inoltre, la proiezione di un’antologia di film e composizioni originali presentati per la prima volta con un live music ensemble.

 David Adjaye è direttore della Adjaye Associates da lui fondata nel 2000. Fra altri progetti, la Smithsonian Institution ha affidato allo studio la progettazione, oggetto di un’attenzione mondiale crescente, del National Museum of African American History and Culture a Washington D.C. David Adjaye è Norman R. Foster Visiting Professor presso la Yale School of Architecture.

Peter Adjaye, famoso compositore, musicista, DJ e recording artist, ha esordito come musicista jazz e vive a Londra, dove lavora fin dagli anni Ottanta.

 

Architecture Programme British School at Rome curato da Marina Engel

Per maggiori  informazioni: The British School at Rome, telefono +39 06 3264939, www.bsr.ac.uk

Ufficio Stampa:  Meeting Architecture: Marta Colombo, telefono:  +39 340 3442805, e-mail: martacolombo@gmail.com; Ilaria Gianoli, telefono: +39 333 6317344, e-mail: ilariagianoli@alice.it

 In collaborazione con: MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo, Royal College of Art, Accademia di Francia a  Roma – Villa Medici

Col sostegno di: Bryan Guinness Charitable Trust, Cochemé Charitable Trust, John S. Cohen Foundation

Media Partner: Architectural  Review, Artribune, Nero

MAXXI – Incontro con l’architetto SOU FUJIMOTO

ARCHITECTURE AS FOREST

lecture di SOU FUJIMOTO

Giovedì 12 settembre 2013, ore 17.30,  Auditorium del MAXXI

Sou Fujimoto, laureato alla University of Tokyo e fondatore di Sou Fujimoto Architects, è tra gli architetti contemporanei più amati per la sua capacità di coniugare rigore formale e innovazione.  Il suo lavoro è internazionalmente riconosciuto ed è stato pubblicato ed esposto nelle maggiori riviste e nelle mostre più importanti. Ha partecipato alla Biennale di Venezia del 2010 con  Primitive Future House. Ha vinto il premio del RIBA nel 2012. La sua ultima realizzazione è il Padiglione estivo temporaneo della Serpentine Gallery di Londra.

In occasione della sua conferenza al MAXXI – introdotta da Pippo Ciorra, Senior Curator MAXXI Architettura – Sou Fujimoto racconterà il progetto Energy Forest,  attualmente esposto nel museo: una foresta energetica che, come un albero, riunisce esseri viventi in un luogo in cui luce, vento e vegetazione costituiscono il paesaggio complesso di una stazione di distribuzione dell’ energia del 21° secolo.

Presenterà anche i suoi ultimi lavori che, in linea con la sua visione dell’architettura come elemento totalizzante, indagano il rapporto tra umanità e architettura, artificio e natura, in un processo sperimentale basato sulla collaborazione tra  ricerca, urbanistica e design.

 

INGRESSO LIBERO

www.fondazionemaxxi.it