LA VILLE EN MIETTES
Il paesaggio di bordo della Roma contemporanea
Giulia Bassi
Nel 1964 Tazio Secchiaroli fotografava Clint Eastwood, vestito da cowboy, in sella ad un cavallo, aggirarsi a largo di Cinecittà, nell’aperta Campagna Romana: lontano alle sue spalle i grandi edifici delle case popolari, insieme a lui nel primo e secondo piano la distesa “desertica” dell’Agro. La città e la campagna erano due entità distinte e riconoscibili. C’è stato un momento, alla fine dell’800, in cui, da linee coincidenti che definivano con chiarezza il “dentro” e il “fuori” di Roma, il bordo fisico, allora costituito dalle mura, e il confine immateriale della città sono diventati due enti distinti. Cosa è accaduto, da allora, all’area di bordo del tessuto urbano mentre il suo limite continuava ad avanzare trascinando con sé la città oltre la scala della metropoli? Appare la periferia, disgregata da logiche incoerenti ed eterogenee, la campagna, a sua volta, si frammenta. Il margine urbano sembra rappresentare oggi il fenomeno della dispersione insediativa, in quanto letto come risultato di un processo di impoverimento del mondo rurale, riscritto dalle tecniche moderne di espansione del tessuto. Tuttavia, probabilmente tale rappresentazione non è sufficiente a qualificare una parte della città, ne’ leggerla in questi termini è di aiuto nella risoluzione dei suoi molti problemi. Se si pensa che l’immagine comune delle periferie deriva dall’utilizzo di uno specifico modo, sguardo, metodo di analisi, si può anche comprendere come la loro reinterpretazione non sia solo una questione lessicale, bensì abbia alla base un’inversione nella tendenza di lettura dei dati. Si intende sperimentare tale lettura, azzerando quanto di negativo esiste nella percezione comune ed immaginando nuovamente un territorio del quale oggi, prima ancora dell’azione, riesce difficile la definizione, l’interpretazione.
It was 1964 when the photographer Tazio Secchiaroli portrayed Mr. Clint Eastwood, dressed as a cowboy, riding a horse off Cinecittà’s studios, in the wide roman countryside: behind him, the big housing buildings standing out, together with him in the foreground there’s the “wasteland” of the fields. City and country were two distinct and recognizable entities, that radically got mixed at the end of ‘800, when Rome’s physical and conceptual borders became distinct as well, letting the difference between urban “inside” and “outside” get lost. What happened, since then, to the border area of the urban tissue, while its limit was going forward turning the city into a metropolis? The periphery appears, disrupted by inconsistent and heterogeneous logics, and the countryside gets fragmented as well. The urban outskirt, looking as the result of a process of impoverishment of the rural world, rewritten by modern techniques of tissue expansion, is nowadays taken as the symbol of the sprawl. However, this representation is probably not sufficient as a description of a part of the city and it’s not useful neither in its problem’s solving. If we thing at the image of the suburbs as linked to a specific way of looking, method of analysis used in every experimentation with them, it’s possible to understand the reinterpretation we affirm as necessary is not only a language matter, but is referred to a deeper reading of the data coming from the context. This research intends to try a new method, totally avoiding common perception, in order to figure again, before operating, the territory of the suburbs.
Giulia Bassi (Roma 1990), architetto. Laureata con lode presso il Dipartimento di Architettura Roma Tre. Attività professionali: tirocinio presso lo studio Seste Engeneering (Aymonino A., Aymonino F., Cimato, Trinca, De Fazi). Attività in campo accademico: inizia nel 2014 come assistente del prof. Arch. F. R. Ghio, partecipa all’organizzazione della Biennale dello spazio pubblico 2015 ed è attualmente assistente del prof. E. Von Normann.
Giulia Bassi (Rome 1990), architect. Graduated cum laude at Dipartimento di Architettura Roma Tre. Professional activity: internship to Seste Engeneering architecture office (Aymonino A., Aymonino F., Cimato, Trinca, De Fazi). Academic activity: beginning in 2014 as Prof. F. R. Ghio teaching assistant, has worked at the Biennale dello Spazio Pubblico 2015 and is now prof. Emanuele Von Normann teching assistant.