ISSN 1973-9702

Struttura ed Immagine della Città Mediale

Quadro teorico per la definizione di un Modello di Accessibilità Ibrida e progetto per sistemi di interazione urbana.

Michelangelo Vallicelli

Il presente articolo prende in considerazione il ruolo dei sistemi d’informazione rispetto alla topologia urbana, all’accessibilità nello spazio, ed all’ immagine architettonica della città, argomentandone in sostanza la loro tecnogenesi. Tramite una presa in esame e critica della letteratura più recente, questo testo si propone di comprendere come le informazioni e le loro tecniche durante i più recenti processi di industrializzazione siano alla base dell’ odierna determinazione delle metropoli. Si intende quindi mettere in luce le modalità con cui gli strumenti di comunicazione stiano assumendo una dimensione pervasiva rispetto all’ambiente urbano ed alla relazione tra i luoghi. Sulla base di una riconsiderazione della definizione stessa di accessibilità nello spazio, il percorso teorico e scientifico delineato ha l’ulteriore scopo di mettere a sistema alcuni progetti realizzati.

This issue takes in account the role of information systems in relation to urban topology, accessibility in space, and city’s architectural image, arguing essentially their techno-genesis. Through a critical reading of the most recent cases, this text aims to understand how information techniques during the latest industrialization processes are determining cities. It aims to highlight how communication tools are taking a pervasive dimension within the urban environment and the relationship between places. Based on a re definition of accessibility in space, the scientific and theoretical path outlined has the additional purpose to systematize some realized projects.

 

Michelangelo Vallicelli: Architetto e Dottorando in Studi Urbani, sta svolgendo una ricerca sulla relazione tra accessibilità e sistemi di informazione nei contesti metropolitani. Ha vinto il concorso internazionale per il Nuovo Museo delle Arti Digitali a Madrid, ed ha lavorato a Copenhagen presso lo studio Danese C.F. Møller ed a Milano presso Antonio Citterio Patricia Viel & Partners. Durante gli studi in architettura ha sviluppato in collaborazione con il Prof. C. Falcolini alcune ricerche sulla modellazione e rilievo computazionale di San Carlo alle Quattro Fontane a Roma, pubblicate da riviste scientifiche internazionali.

Piazza dell’Olmo e i privati

Piazza dell’Olmo a Terni: Un progetto pubblico tra anarchia e investimenti privati.

Alessio Patalocco

La riqualificazione di Piazza dell’Olmo è un progetto pubblico realizzato con l’aiuto di 27 sponsor privati che, facendo leva sulla responsabilità sociale d’impresa, hanno messo in pratica un progetto di Marketing Etico. L’80% dei costi dell’opera è stato coperto da questi privati, spesso imprese del territorio, mentre il 20% lo ha coperto il Comune di Terni. Il progetto architettonico evoca il mito della notte, la storia del luogo e utilizza i materiali (locali) forniti dalle ditte sponsor. Il progetto architettonico, quindi, è elastico e flessibile: viene incontro alle forniture messe a disposizione delle imprese locali. Il metodo può costituire una applicazione di una strategia possibile che noi architetti (i “creativi urbani”) potremmo mettere in pratica: dopotutto potremmo essere lo snodo chiave di tutte le operazioni di investimento sul suolo pubblico.

The regeneration of Piazza dell’Olmo is a project realized for public administration with the help of 27 private investors who, with their corporate’s social responsibility, put into reality a plan of Ethical Marketing. The 80% of total cost has been covered by these private investors, often local companies, while 20% has covered by the city of Terni. The architectural design evokes the myth of the night, the history of this place and used materials (all locals) are provided by privates investors. Architectural design, then, is elastic and flexible: meets the kind of providing available from private investor. This method may be an empirical application of a strategy where we, architects (the “urban creatives”), could put into everyday life: after all, we could be the hub of all the key investment operations on public land.

 

Alessio Patalocco: Architetto e dottore di ricerca in progettazione urbana sostenibile, Alessio Patalocco (1982), svolge la sua attività principale come progettista. Il suo approccio artistico si concentra sullo spazio pubblico rivisitato sempre come opera di arte urbana. Ha vinto diversi concorsi internazionali, sia come singolo che come consulente per ADR s.p.a. Le sue opere architettoniche sono state oggetto di presentazioni e pubblicazioni internazionali. Al suo saggio Rosastrada. Arte urbana. Del 2011 seguirà, a breve, una nuova raccolta: Tra architettura e immagine una raccolta di otto saggi storico-critici.

Alessio Patalocco: Architect and PhD in sustainable urban design, Alessio Patalocco (1982), held its main business as a designer. His artistic approach focuses on public spaces revisited always as a work of urban art. He won several international competitions, both as an individual and as a consultant for ADR s.p.a. His architectural works were published and presented and international publications. To his first book Rosastrada. Urban Art. Of 2011 will follow, in short, a new one: Between architecture and image a collection of eight historical-critical essays.

Lessico dell’urbano 1 – Città globali

Fabrizio Esposito


Megalopoli, città diffusa, periurbanizzazione, sono solo alcuni dei molti neologismi che hanno travalicato il linguaggio tecnico dell’urbanistica per entrare a far parte del linguaggio comune: questi neologismi, oltre che “designare” e “denotare” specifici fenomeni urbani emergenti, testimoniano della natura multiforme della città contemporanea. L’obiettivo di questi testi sarà quello di presentare un ristretto vocabolario ragionato dei principali neologismi dell’urbano, attraverso un approccio fondamentalmente terminologico organizzato in cinque categorie generali: città globali, territori a bassa densità, modelli a rete, simulacri urbani, patchwork e città rurali. La lettura incrociata dei differenti termini, al di là della polisemia di alcuni e dell’equivoca utilizzazione di altri, permetterà, forse, di evocare la “forma” e la sovrapposizione dei significati della città attuale. In questa prima sezione (città globali), sono inclusi i termini che descrivono fenomeni di urbanizzazione in cui il dilagare insediativo sottende un’equilibrata e organizzata esplosione alla scala regionale delle attività umane (talento, idee, capitali, dinamismo economico, circolazione delle informazioni e delle innovazioni tecnologiche, offerta culturale e impegno politico).

Megalopolis, urban sprawling, sprawl: these are just some of the many neologisms belonging to the technical language of planning that became part of the common language: these neologisms besides “designating” and “denoting” specific emerging urban phenomena testify the manifold nature of the contemporary city. The goal of these book is to present a limited reasoned vocabulary of the major neologisms of the urban, through an approach fundamentally terminological organized into five general categories: global cities, areas of low density, network models, urban simulacra, patchwork and rural cities. The cross reading of the different terms, beyond the polysemy of some and the equivocal use of others, will maybe allow to evoke the “form” and the overlap of the meanings of the current city. This first section (global cities), include the terms that describe the phenomena of urbanization in which the spread of settlement implies a balanced and organized explosion at the regional scale of human activities (talent, ideas, capital, economic dynamism, movement of information and technological innovations, cultural and political commitment).

 

Fabrizio Esposito :

Architetto e Ph.D. in Tecnica Urbanistica. Coniuga didattica universitaria e ricerca con la libera professione, occupandosi delle pratiche abitative negli spazi aperti rurali e dei rapporti tra forme insediative e persistenze storiche agrarie. Ha partecipato a numerosi progetti di ricerca finanziati dal MIUR. Collabora col Dipartimento di Scienze per l’Architettura della Scuola Politecnica di Genova. In campo professionale si dedica all’architettura civile e alla stesura di piani urbani comunali, con particolare attenzione alla Valutazione Ambientale Strategica e alla riqualificazione architettonica in aree di pregio paesistico.

Architect, Ph.D. in Town Planning. He combines teaching and university research with the profession, dealing with housing practices in rural open spaces and with the relationship between settlement forms and agricultural historical persistence. He participated to several research projects funded by the Ministry of Education. He collaborates with the Department of Sciences for Architecture of the Polytechnic School of Genoa. In the professional field he is involved in civil architecture projects and the elaboration of urban plans, with particular attention to the Strategic Environmental Assessment and redevelopment in areas of  landscape values.

 

The Temporary City

Stessi spazi, nuovi usi: temporaneità e spazio pubblico nella città contemporanea

Sara Caramaschi

La formazione professionale, il pensiero e le strategie di architetti, urbanisti e pianificatori sono da tempo legati ad una visione tridimensionale. È necessario, invece, riconoscere l’impatto del tempo sulla pianificazione e sulla progettazione urbana, considerando la città in quattro dimensioni. Nella situazione contemporanea, caratterizzata da risorse limitate e crisi, non possiamo sempre prevedere soluzioni a lungo termine per i vuoti urbani, ma è necessario prendere in considerazione usi temporanei dello spazio come strumento di trasformazione profonda. Peter Bishop e Lesley Williams si concentrano sull’interesse crescente di architetti, urbanisti e pianificatori ai concetti di temporaneità, azioni pop-up e uso provvisorio di brani di città. I due autori esplorano le origini, le motivazioni sociali, economiche e tecnologiche alla base del fenomeno, dimostrandone l’importanza nella ricerca e nella pratica sulla città. Il libro analizza sessantotto casi studio europei e statunitensi, e dimostra le opportunità e i benefici dell’uso temporaneo dello spazio urbano.

Most of the professional training, thinking and strategies of architects, urban designers and planners are strictly three-dimensional. In reality, it’s important to acknowledge the influence of time in planning and design strategies, considering the city as a four-dimensional entity. In the contemporary era, characterized by increasing pressure on scarce resources, we cannot wait for long-term solutions to vacancy or dereliction. Instead we need to review temporary use as a powerful tool for incremental change. Peter Bishop and Lesley Williams explore the growing interest among practitioners at the cutting edge of architecture, urban design and regeneration, in temporary, interim, pop-up or meanwhile uses for land and buildings in urban areas. They explore the origins, the social, economic and technological drivers behind this phenomenon, and its place within modern planning theory and practice. The book includes sixty-eight case studies from Europe and US, which illustrate the range of temporary use opportunities and the benefits that these can bring.

 

Sara Caramaschi: Laureata in Architettura al Politecnico di Milano, attualmente frequenta il dottorato in “Paesaggi della Città Contemporanea. Politiche, tecniche e studi visuali” presso l’Università degli Studi Roma Tre. Si occupa di urbanistica e urban design e nell’ambito della formazione dottorale sta approfondendo il tema del commercio in forma itinerante e del suo impatto nell’attivazione dello spazio pubblico. Partecipa all’attività didattica presso il dipartimento di Architettura ed è parte del comitato di redazione del giornale online UrbanisticaTre.