ISSN 1973-9702

MANIFESTA 12 È PALERMO?

La città nel paese delle meraviglie

di Martina Pietropaoli

 

Dopo aver visitato Palermo e Manifesta 12 durane la penultima settimana dell’esposizione, rifletto sulla relazione tra queste due entità, testimoniando cosa rimane della spinta trasformativa che ha visto ricercatori, artisti e ospiti europei coinvolti in questo ‘moto a luogo.’ Il “nomadismo” della mostra viene tradito da discorsi su “la Città prima” e “la Città dopo”,radicati in una retorica patriarcale che non sceglie tra vocazione etica e vocazione politica e, tentando di rifondare lo statuto ontologico della convivenza, non coglie la lezione di Palermo. La città è proiettata in un paese delle meraviglie, sublimando alcuni aspetti drammatici in intarsi concettuali inefficaci. Quali elementi geografici e iconografici possono aiutare l’esercizio d’immaginazione alla ricerca delle capacità rigeneratrici di questa mostra discussa e celebrata? Un’occasione per centrare la questione della politicità della dimensione locale, passando dalla nozione di contesto a quella di ‘contestuale’.

After having visited Palermo and Manifesta 12 during the penultimate week of the exhibition, I reflect about the relationship between these two entities, recording what remains of the transformative that involved researchers, artists and guests in this ‘movement towards the place’. The “nomadism” of the show has been betrayed by the speeches about “the City before” and “the City after”, rooted in a patriarchal rhetoric that doesn’t chose between ethical and political vocation and, trying to re-establish the ontological status, doesn’t catch the lesson of Palermo. The city is projected in a Wonderland, with a sublimation of some dramathic aspects in ineffective conceptual inlays. Which geographical and iconological elements may help the imaginative exercice searching for regenerative capacities of this discussed and celebrated festival? It’s an opportunity to focus on the matter of the politicity of the locl dimension, passing from the concept of contest to the concept of ‘contextual’.

Martina Pietropaoli, attualmente Dottoranda in “Paesaggi della città contemporanea” (Dipartimento di architettura, Roma Tre). Con la tesi specialistica in “La vigna come progetto” e la tesi triennale “Cura/architettura” si è interrogata sul ruolo della coscienza e dell’intenzionalità nel progetto architettonico e urbano. I suoi interessi per l’oggetto della città europea muovono attorno alle implicazioni filosofiche, antropologiche e sociali delle tecniche di trasformazione urbana. Attraverso una conoscenza storica profonda e interdisciplinare, indaga modi antichi e nuovi di connettere narrazione e costruzione.

ROMA. 3 QUESTIONI

 

Tre questioni su cui riflettere per riaprire il dibattito e l’agenda di Roma

di Marco Pietrolucci

 

La grande sfida dello sviluppo della metropoli di Roma è innanzitutto legata all’organizzazione del suo corpo, ancora oggi programmato come un’unica, sfilacciata, struttura insediativa, dentro alla quale, mancando una regia e un modello di crescita delle sue parti componenti, ogni iniziativa tende ad aumentare il senso di dispersione, di disordine e di dissipazione generale delle risorse, anziché contribuire a costruire l’orditura della struttura metropolitana della città. Ciò che manca è il progetto della struttura e della forma della città, che, nel corso del novecento è diventata, in buona parte fuori dalla programmazione dei Piani Regolatori, una metropoli globale di medie dimensioni. La domanda è quindi semplice: è possibile individuare un modello di rigenerazione del corpo della città di Roma che ci consenta di riorganizzare le sue strutture secondo una visione metropolitana multipolare? È possibile, in altre parole, dare una struttura e una forma alla metropoli romana?

The great challenge of the development of the metropolis of Rome is primarily linked to the organization of its body. It is still today planned as a single, frayed, settlement structure, in which, because of the absence of a growth model of its component parts, each initiative tends to increase the sense of dispersion, disorder and general dissipation of resources, rather than helping to build the structure of the city’s metropolitan structure. What is lacking is a project of the structure and form of the city. The City in the course of the twentieth century has become, mostly outside the boundaries of the Town Planning Plans, a medium-sized global metropolis. The question is therefore simple: is it possible to identify a model of regeneration of the body of the city of Rome that allows us to reorganize its structures according to a multipolar metropolitan vision? Is it possible, in other words, to give a structure and a shape to the Roman metropolis?

Marco Pietrolucci, Architetto e Dottore di ricerca in Composizione Architettonica e Progettazione Urbana svolge la sua attività professionale a Roma. Ha ottenuto nel 2004 il  Master Internazionale  in Progettazione Urbana presso l’Università Roma Tre. Ha svolto attività didattiche presso la Facoltà di Architettura di Roma “La Sapienza”, la Facoltà di Architettura di Pescara Gabriele d’Annunzio” e nei programmi italiani delle Università Canadesi e Americane “Waterloo University” e “Northestern University”. Responsabile del Protocollo d’intesa tra l’Assessorato alla Trasformazione Urbana di Roma Capitale e l’Associazione Confedilizia – Verso l’individuazione di un ambito di Programmazione Strategica del GRA- svolge attività di coordinamento di gruppi di ricerca sui temi della trasformazione e valorizzazione del patrimonio esistente. Ha partecipato a numerosi Concorsi Internazionali di Progettazione ed ha ricevuto numerosi premi, segnalazioni e menzioni.Responsabile della Commissione Urbanistica della Confedilizia di Roma e Lazio. È titolare dello Studio Pietrolucci Studio Associato.

LA TRANSPOSICIÓN DE LA LEGISLACIÓN EUROPEA DEL SUELO AL DERECHO ITALIANO

 

La necesidad de una regulacion juridica europea unixona del suelo y el agua como recursos naturales y transmisores culturales

di José Antonio Torres de la Fuente

 

La visión de un ciudadano europeo español sobre la evolución del derecho urbanístico italiano y la transposición del derecho comunitario, atendiendo a dos elementos vitales a preservar, el suelo y el agua, valorando la necesidad de aplicación en toda la Unión Europea de un derecho único, no solo por su valor de seguridad jurídica normativa sino también como un medio transmisor de culturas.

The vision of a Spanish European citizen on the evolution of Italian urban planning law and the transposition of European law, with a focus on the preservation of two vital elements, land and water. The author underscores the need to apply a common law throughout the European Union, not only for the value of its legal certainty but also as a means of transmitting culture.

José Antonio Torres de la Fuente, dottorando in cotutela tra l’Università Roma Tre, Dipartimento di Architettura, e l’Università di Malaga, Facoltà di Turismo. Sta redigendo una tesi dal titolo: “Salus per aquam. El balneario histórico y su proyección en el fenómeno social del turismo: casos comparados entre Italia y España”,  correlatore italiano Professor Antonio Pugliano e correlatore di Malaga Professor Francisco José Rodriguez. Avvocato del Ministerio de Obras Públicas, professore della Scuola Ufficiale di Turismo della Costa del Sol. Esercita come avvocato dal 1982 ad oggi.


EFFETTO CITTÀ

Trasformazioni (peri)urbane nell’area metropolitana di Roma. Riflessioni attorno ai confini urbani

di Lorenzo De Vidovich

 

Il contributo riassume i contenuti del seminario “Effetto città. Riflessioni dall’area metropolitana di Roma”, organizzato da Lorenzo De Vidovich con Nicola Vazzoler, che ha presentato e discusso il “Monitoraggio delle forme periferiche dell’area metropolitana di Roma”, ricerca del DGAAP del MiBAC, sviluppata dal gruppo di ricerca GU|Generazione Urbana e finalizzata alla raccolta sistematica di informazioni sulle periferie, con l’obiettivo di fornire materiali di ricerca per possibili progettazioni e percorsi di rigenerazione. L’articolo riassume i principali contenuti della ricerca, corredati da una nota a margine di Lorenzo De Vidovich su due specifici comuni del periurbano romano. In seguito, impreziosito dagli interventi dei quattro ospiti, il contributo individua tre temi centrali per la governabilità delle aree metropolitane, discussi a partire da uno sguardo sull’area romana: governabilità, intensitàe infrastrutture.

This brief article resumes the main contents of the seminar “Effetto città. Riflessioni dall’area metropolitana di Roma”, organized by Lorenzo De Vidovich and Nicola Vazzoler, who presented and discussed the ministerial research “Monitoraggio delle forme periferiche dell’area metropolitana di Roma”, carried out by GU|Generazione Urbana, and aimed at collecting useful information regarding peripheries for further explorations, projects or regeneration programmes. The report is therefore a potential resource for local administrations in coping with territorial fragilities and social exclusion. The article summarizes the contents of this research, supplemented by a brief focus on two specific peri-urban municipalities, presented by Lorenzo De Vidovich. Subsequently, the contribution identifies three main issues for the governance of metropolitan areas, moving from the discussion on the Rome area enriched by four guest speakers: governability, intensityand infrastructure.

 

Lorenzo De Vidovich, sociologo, è dottorando presso il Dipartimento di Architettura e Studi Urbani del Politecnico di Milano e membro del laboratorio di sociologia dell’azione pubblica “Sui Generis”. Si occupa di governance del welfare locale, rigenerazione urbana e diseguaglianze sociali.