ISSN 1973-9702

04 - SIMULACRI URBANI copLessico dell’urbano 4 – Simulacri Urbani

Fabrizio Esposito

 

Megalopoli, città diffusa, periurbanizzazione, sono solo alcuni dei molti neologismi che hanno travalicato il linguaggio tecnico dell’urbanistica per entrare a far parte del linguaggio comune: questi neologismi, oltre che “designare” e “denotare” specifici fenomeni urbani emergenti, testimoniano della natura multiforme della città contemporanea. L’obiettivo di questi testi sarà quello di presentare un ristretto vocabolario ragionato dei principali neologismi dell’urbano, attraverso un approccio fondamentalmente terminologico organizzato in cinque categorie generali: città globali, territori a bassa densità, modelli a rete, simulacri urbani, patchwork e città rurali. La lettura incrociata dei differenti termini, al di là della polisemia di alcuni e dell’equivoca utilizzazione di altri, permetterà, forse, di evocare la “forma” e la sovrapposizione dei significati della città attuale. Nella quarta sezione (simulacri urbani), sono raggruppati i termini più utilizzati per descrivere le forme urbane esclusivamente monofunzionali che aspirano, senza riuscirci, a divenire città compiute e autosufficienti. 

Megalopolis, urban sprawling, sprawl: these are just some of the many neologisms belonging to the technical language of planning that became part of the common language: these neologisms besides “designating” and “denoting” specific emerging urban phenomena testify the manifold nature of the contemporary city. The goal of these book is to present a limited reasoned vocabulary of the major neologisms of the urban, through an approach fundamentally terminological organized into five general categories: global cities, areas of low density, network models, urban simulacra, patchwork and rural cities. The cross reading of the different terms, beyond the polysemy of some and the equivocal use of others, will maybe allow to evoke the “form” and the overlap of the meanings of the current city. In the fourth section (urban simulacra), are grouped the terms used to describe exclusively monofunctional urban forms which unsuccessfully aspire to become performed and self-sufficient cities.

 

Fabrizio Esposito:

Architetto e Ph.D. in Tecnica Urbanistica. Coniuga didattica universitaria e ricerca con la libera professione, occupandosi delle pratiche abitative negli spazi aperti rurali e dei rapporti tra forme insediative e persistenze storiche agrarie. Ha partecipato a numerosi progetti di ricerca finanziati dal MIUR. Collabora col Dipartimento di Scienze per l’Architettura della Scuola Politecnica di Genova. In campo professionale si dedica all’architettura civile e alla stesura di piani urbani comunali, con particolare attenzione alla Valutazione Ambientale Strategica e alla riqualificazione architettonica in aree di pregio paesistico.

Architect, Ph.D. in Town Planning. He combines teaching and university research with the profession, dealing with housing practices in rural open spaces and with the relationship between settlement forms and agricultural historical persistence. He participated to several research projects funded by the Ministry of Education. He collaborates with the Department of Sciences for Architecture of the Polytechnic School of Genoa. In the professional field he is involved in civil architecture projects and the elaboration of urban plans, with particular attention to the Strategic Environmental Assessment and redevelopment in areas of  landscape values.

zampa copertina

Spazi domestici dell’alimentazione

Influenze degli spazi domestici dell’alimentazione sulla città

Enrico Zampa

 

Il discioglimento e il mescolamento delle funzioni della residenza fino a poco fa assegnate a spazi indirizzati, univocamente definiti, ci porta oggi a interrogarci se effettivamente sia necessario studiare una nuova architettura sui “luoghi” della casa e sui limiti classici di spazi pubblici e privati, oppure sui processi sulla quale è strutturata. Lo spazio privato diminuisce a favore di incursioni dell’alterità nell’intimità della casa e di pratiche probabilmente destinate alla condivisione all’allargamento delle dinamiche domestiche. Il tema del cibo e della sua preparazione, nonché l’intero processo di produzione, riempiono palinsesti televisivi e riviste; la nuova cultura del km0, del biologico, l’attenzione a nuove tipologie di dieta ed il ritorno alla local economy indicano una tendenza ad una possibile risoluzione della terza crisi di sovrapproduzione dell’ultimo secolo dovuta almeno in parte all’esternalizzazione dei mezzi di produzione e decisionali ormai fin troppo distanti dall’utente ultimo.

The household spaces change and its functions, as defined until today, mix up. This metamorphosis should be taken into account and it makes us wonder about a new way of architecture, possibly founded on processes, revealing new limits of public and private spheres beyond traditional models. De facto, private spaces are reducing in favor of multiples intrusions from the outside into the intimacy of the house, giving an alternative of a possible future in sharing and, in the meanwhile, enlarging the range of domestic dynamics. The issues of food and its preparation, including the entire chain of production, fill everyday all sorts of information and entertainment in the form of TV shows, social media and magazines. New trends are coming out and confirmed by many disciplines: locally grown food and bio-culture, local practices and sharing economy or the many diets and attention on food purchasing. These trends prompt us to look for solutions to a capitalistic crisis due to the estrangement of the chance of decisions and dismissal of the consumer from the production processes, in a specific way.

 

Enrico Zampa

Laureato in Architettura all’Università di Roma Tre con uno studio sugli Spazi domestici dell’alimentazione, ha lavorato per molti anni nello show business e in attività congressuali alternando incarichi di progettazione di eventi e la gestione di cantieri in materia di coordinamento e sicurezza. Alla ricerca di fertili ambiti di indagine, si occupa di condivisione e processi degli spazi e dei tempi del cibo all’interno della metropoli con un’attenzione particolare alla sostenibilità economica, sociale ed energetica.

Master graduation in Architecture at Università di Roma Tre with a thesis on “Household spaces for Nutrition”, he worked for many years in the show business and in congressional activities accepting events’ design and management assignments in concern of health, safety and human resources management. Currently looking for prolific field to raise researches on food processes and sharing in terms of time and space. The study could not exclude an essential docus on economic, energetic and social sustainability.

Novità in rubriche – LESSICO

Img_CopertinaSul termine Inclusione

Inclusione: Nuovi requisiti per una città a misura di tutti

Sebastiano Marconcini

 

Inclusione è un termine che sempre più spesso viene associato ai temi della buona progettazione dello spazio pubblico, specialmente in relazione all’accessibilità fisica dell’ambiente urbano. Tuttavia, il concetto di inclusione va ben oltre a questa sua interpretazione, per certi versi riduttiva, poiché si occupa di tutti quegli aspetti che riguardano la sfera pubblica, cercando di migliorare la qualità della vita di tutte le persone che fruiscono dello spazio pubblico. È proprio sulle persone che si concentra la potenzialità dell’inclusione, poiché ricolloca gli utenti e i loro bisogni al centro del processo progettuale. Un nuovo approccio integrato di tipo inclusivo permetterebbe il passaggio da una progettazione rivolta a garantire la sola accessibilità dei luoghi, a una concezione pienamente inclusiva dell’azione progettuale, finalizzata a garantire l’effettivo benessere delle persone indipendentemente dal loro livello di abilità o background personale.

Inclusion is a term that is increasingly being associated with the themes of the good design of the public space, especially in relation to physical accessibility of the urban environment. However, the concept of inclusion goes beyond this interpretation, somewhat restrictive, since it deals with all the aspects that concern the public realm, trying to improve the quality of people’s life. It is on people that focuses the potential of inclusion, because it place again users and their needs at the center of the design process. A new integrated inclusive approach will allowed the transition from a design aimed at ensuring the only accessibility o the places, to a fully inclusive conception of the design action, aimed at ensuring the effective well-being of people regardless of their skill level or personal background.

 

Sebastiano Marconcini

Laureato in Architettura al Politecnico di Milano nel 2014 con la tesi “City for all. Alla ricerca di nuove relazioni fra città, progetto e persone”. Si occupa principalmente di progettazione dello spazio pubblico e architettura del paesaggio, per cui sviluppa un percorso di ricerca inerente ai temi dell’accessibilità e dell’inclusione, con particolare riguardo al contesto delle città storiche italiane. Contribuisce, nel ruolo di tutor, all’attività didattica presso il Politecnico di Milano, sede di Mantova.

Graduated in Architecture from Politecnico di Milano in 2014 with the thesis “City for all. Alla ricerca di nuove relazioni fra città, progetto e persone”. He mainly deals with the design of public space and landscape architecture, for which he develops a research about the themes of accessibility and inclusion, with particular attention to the context of the historic Italian cities. He contributes, in the role of tutor, to the teaching activities at Politecnico di Milano, Mantua Campus.

0-copertina

Sul termine commercio

Ruolo e forma del commercio nell’immagine e nella qualità della città contemporanea

Sara Caramaschi

 

Il commercio è oggetto di studio di molte discipline ed è al centro di una vastissima letteratura, ampiamente differenziata. Motivo di tanto interesse è generato dal fatto che il commercio è un tema di importanza trasversale a molti ambiti della vita sociale e individuale. Esso esercita, infatti, una influenza che tocca diverse dimensioni: quella economica, nel ruolo di raccordo che svolge tra il mondo della produzione e il mondo del consumo; la dimensione sociale, garantendo o meno un servizio fondamentale a tutti i cittadini; l’aspetto territoriale, generando nuove polarizzazioni e flussi; e la qualità della vita, offrendo un certo presidio del territorio e la qualità dei contesti urbani. Pertanto, indagando il concetto di commercio ci troviamo di fronte ad una serie di definizioni e approcci rispetto ai quali cercherò di descrivere gli elementi che le accomunano, facendo così emergere quelle caratteristiche che ritengo strutturali nella descrizione del concetto in materia urbanistica.

Retail is a vastly complex field, investigated by different disciplines. This multidisciplinary interest is mainly due to its strategic role in many aspects of social and individual life. Retail has both economic and social implications, linking the production and the consumption of goods and guaranteeing the presence or the absence of public services. Moreover, retail has a wide impact on cities and land use, attracting flows and generating new poles, and it plays a leading role in the quality of the urban life. While investigating this concept, we face a series of definitions and approaches, through which it is possible to deduce common elements and let emerge the geography of retail in urban design research and practice.

 

Sara Caramaschi

Laureata in Architettura al Politecnico di Milano, attualmente frequenta il dottorato in “Paesaggi della Città Contemporanea. Politiche, tecniche e studi visuali” presso l’Università degli Studi Roma Tre. Si occupa di urbanistica e urban design e nell’ambito della formazione dottorale sta approfondendo il tema del commercio in forma itinerante e il suo impatto nell’attivazione dello spazio pubblico. Partecipa all’attività didattica presso il dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi Roma Tre ed è parte del comitato di redazione del giornale online UrbanisticaTre.

botto_copertina

TURISMO, TURISMI

Uno sguardo sull’evoluzione degli studi specialistici in campo turistico. La caduta dei limiti disciplinari e la pratica turistica nell’epoca contemporanea

Beatrice Botto

 

L’aumento dell’interdisciplinarietà negli studi specialistici in campo turistico ha contribuito a fornire nuovi spunti alla pratica turistica contemporanea, oggi più che mai legata all’esperienza, alla sperimentazione della vita dei locali in un mondo come il nostro che grazie alla tecnologia è diventato sempre più piccolo e nel quale non esiste più nulla di ignoto. Il Turismo urbano assume oggi un ruolo primario nel trasformare in evento anche qualcosa di molto vicino fisicamente, rendendolo meritevole di essere conosciuto. Gli eventi culturali stanno diventando cruciali nel processo di sviluppo e rivitalizzazione della città in quanto la produzione culturale è uno dei principali fattori dell’economia urbana, e le attività culturali influenzano tanto l’immagine dei luoghi quanto in generale la vita urbana. La città contemporanea diventa dunque uno scenario in cui si incrociano i percorsi ripetitivi dei turisti e le esperienze culturali o di intrattenimento dei residenti, sempre più numerose.

The increase in the interdisciplinary specialist studies in tourism has helped to provide new ideas to practice contemporary tourist , now more than ever linked to the experience , in a world that thanks to technology has become getting smaller and in which there is no longer anything unknown. The Urban Tourism today takes a leading role in making interesting something very close, making it worthy of being known. Cultural events have become central to processes of urban development and revitalisation, as cultural production becomes a major element of the urban economy, and cultural consumption can dominate both the image of places and urban life in general. The contemporary city thus becomes a scenario where they cross repetitive tourist itineraries and the numerous cultural experiences of the residents.

 

Beatrice Botto

27 anni, architetto, frequenta il secondo anno del dottorato in Paesaggi della Città Contemporanea presso l’Università degli Studi di Roma Tre. Laureatasi presso l’Università La Sapienza di Roma con un tesi sul ruolo della strada come strumento di riqualificazione urbana nell’area Porte de Clignancourt-Marché aux Puces di Saint Ouen a Parigi, porta avanti studi e ricerche nell’ambito degli studi urbani con particolare attenzione agli aspetti sociologici e culturali della città, più nello specifico sul rapporto tra immagine turistica e spazio fisico degli spazi urbani.

27 years old architect, she is currently enrolled in a doctoral course at the University of Roma Tre. As degree student she attended Università La Sapienza of Rome, where she graduated with a master thesis on the Avenue de la Porte de Clignancourt in Paris, exploring her role as a key driver of urban regeneration for the whole area of Porte de Clignancourt-Marché aux Puces de Saint Ouen. She is interested in urban studies with particular attention to the social and cultural aspect of the urban life. In her Ph.D. research she is investigating the relationship between the touristic image and the physical space of the cities.