ISSN 1973-9702

BhENEFIT: gestione centri storici

Un progetto europeo per la gestione sostenibile dei centri storici attraverso i sistemi GIS

di Daniela Corsini & Maria Cristina Fregni

 

La conservazione del patrimonio costruito necessita un modello sostenibile in termini ambientali, economici e sociali. Il progetto B.h.EN.E.F.I.T. vuole migliorare le capacità di gestione dei centri storici, combinando la manutenzione quotidiana legata alla conservazione alla valorizzazione. Il progetto ricerca nuove soluzioni per valutare la compatibilità di utilizzo del patrimonio costruito e ottimizzare le performance degli edifici storici.La prima parte dell’articolo illustra struttura del progetto e obiettivi. Si presentano poi i primi risultati, relativi all’analisi della governance nei paesi partner del progetto. Nonostante un approccio alla conservazione molto differente, la gestione dei centri storici è sempre un’attività complessa che include importanti attori sia pubblici che privati.La terza parte dell’articolo descrive come nuove metodologie basate sui sistemi GIS potrebbero aiutare le attività di pianificazione e gestione dei centri storici. In conclusione si descrivono le prossime attività previste dal progetto.

The preservation of built heritage needs a model that is environmentally, economically and socially sustainable. The B.h.EN.E.F.I.T. project focuses on improving the management of historic built areas, combining the daily maintenance of historic heritage with its preservation and valorisation in a sustainable way. The project will look for novel solutions on how to evaluate the use and historical value of built areas and how to optimise building performances. Accordingly, the first part of the article describes project’s goals and organization. The second part of the article presents the first stage’s main results. In the light of the analysis of HBA governance system at national level, the term “preservation” has a different meaning in the seven countries partner of the project. Despite that, managing an HBA is always a complex activity that involves relevant players from the public and private sectors. The third part of the article depicts how new innovative methodologies GIS-based could help the planning and managing activities of HBA. Finally, it is described how the project is continuing.

 

Daniela Corsini è architetto libero professionista e Ph.D. in Progettazione Paesaggistica presso l’Università degli Studi di Firenze. Si è laureata in Architettura con lode al Politecnico di Milano con una tesi sugli spazi pubblici che ha vinto un Diploma d’Onore per tesi in Pianificazione al Premio INU 2010. Il suo interesse per la progettazione degli spazi pubblici continua anche nella sua attività professionale, in particolare ha vinto il concorso per la riqualificazione del Parco della Pace (Comune di Nonantola) e progettato la riqualificazione di via Ferri a San Benedetto Po (Mantova).

Maria Cristina Fregni dal 2000, anno di laurea al Politecnico di Milano, ha alternato Pratica professionale e Ricerca intraprendendo svariate esperienze su tutela e valorizzazione dei beni culturali attraverso la pianificazione. Dopo il Dottorato nel 2005 in Architettura, Urbanistica e Conservazione dei Luoghi dell’abitare e del Paesaggio, ha collaborato con il Settore Trasformazione Urbana del Comune di Modena e partecipato alla ricerca I luoghi della cultura a Modena della fondazione Mario Del Monte. Dal 2013 è socia di Politecnica, dove si occupa di Rigenerazione Urbana e progetti europei.

RIGENERAZIONI URBANE

Conflitto, partecipazione e urban redevelopment. Il progetto Mediaspree a Berlino

di Marianna Luna

 

La città neoliberale è l’emblema della dissoluzione dei modelli urbani tradizionali. Le città sono divenute i contenitori senza confini di una serie di nuovi fenomeni, e di continue riorganizzazioni e adattamenti. Per affrontare le sfide poste da queste nuove realtà socioeconomiche, l’aspetto della città è stato radicalmente ridefinito, e tra i vari piani di rinnovamento, rigenerazione e riqualificazione sembra emergere sempre di più l’allontanamento delle posizioni politiche dalle istanze reali. L’analisi del caso Mediaspree, a Berlino, dimostra come la logica del profitto sembra non trovare più spazio per ricomprendere la volontà popolare. I processi di accrescimento di valore economico stanno impoverendo lo spazio urbano, appiattendolo, rendendolo irriconoscibile. In che modo, allora, questo tipo di pianificazione influenza le dinamiche geografiche e sociali?

The neoliberal city is the emblem of the dissolution of traditional urban models. Cities have become the boundless containers of a series of new phenomena, of continuous reorganization and adaptation. To face the challenges posed by these new socio-economic realities, the city’s appearance has been radically redefined, and among the projects of renewal, regeneration and redevelopment, the distancing of political positions from real instances seems to emerge more and more. The analysis of the Mediaspree case, in Berlin, shows how the logic of profit seems to no longer find space to embrace the will of the people. The processes of growth of economic value are impoverishing the urban space, flattening it, making it unrecognizable. How, then, does this type of planning influence the geographic and social dynamics of the city?

 

Marianna Luna è laureata con lode in Geografia e Processi Territoriali presso l’Università di Bologna. Ha concluso il percorso accademico a Berlino, dova ha svolto ricerca sul campo per il suo lavoro finale. La tesi, dal titolo “Il progetto Mediaspree a Berlino. Conflitto, partecipazione e urban redevelopment”, analizza il più importante progetto di sviluppo immobiliare della capitale tedesca, con i relativi impatti a livello urbano e sociale, e tenta di individuare delle disarticolazioni dai modelli urbani imposti dalla città neoliberale.