ISSN 1973-9702

LEZIONI DI UNA SCUOLA DISTRUTTA

Città e società nel post-sisma: Talca e le Escuelas Concentradas

di Giulia De Cunto

 

A seguito del terremoto che nel 2010 ha sconvolto una larga porzione di territorio nel centro-sud del Cile, la città di Talca sta attraversando una stagione di trasformazioni che tendono a svuotare il centro storico dei significati socio culturali che aveva prima del sisma. Mentre la costruzione di quartieri monofunzionali e periferici sembra attirare l’interesse degli investitori immobiliari, il centro rimane fatiscente e in parte ancora distrutto. Cosa accade alla vita pubblica quando si passa da un modello insediativo che favorisce la vita collettiva ad uno che tende a spingere gli individui all’isolamento? La battaglia in difesa delle Escuelas Concentradas è stata a Talca l’occasione per mobiliate la cittadinanza attorno ad un simbolo della propria memoria storica e allo stesso tempo in supporto di un modello virtuoso di vita insieme.

Since the earthquake in 2010 devastated a large portion of territory in central-southern Chile, the city of Talca is going through a season of transformations that tend to empty the historical center of the socio-cultural meanings it had before the earthquake. While the construction of monofunctional and peripheral neighborhoods seems to attract the interest of real estate investors, the historical city center remains dilapidated and partly still destroyed. What happens to public life when we move from a settlement model that helps collective life to one that tends to push individuals to isolation? The battle in defense of the Escuelas Concentradas was in Talca the opportunity to mobilize citizenship around a symbol of its own historical memory and, at the same time, in support of a virtuous model of life together.

 

Giulia De Cunto, nata a Benevento il 14/9/1991, ho studiato Scienze dell’Architettura e poi Architettura-Progettazione Urbana presso l’Università degli Studi Roma Tre, laureandomi con lode nel marzo 2018. Ho avuto modo di studiare all’estero grazie al Programma Erasmus e ad un borsa di ricerca tesi in Cile. Durante quest’ultima esperienza mi sono interessata del processo di ricostruzione post-terremoto e tzunami nella regione del Maule e l’oggetto dell’articolo che segue fa riferimento a questo viaggio. Attualmente sono studentessa del Master U-Rise, Rigenerazione Urbana e Innovazione Sociale, presso l’Università Iuav di Venezia.

BOTTOM-UP

Verso una nuova spontaneità urbana a partire dal modello di Oostewold

di Flavio Martella

 

La reintroduzione della spontaneità nei processi architettonici contemporanei può rappresentare una nuova forma di interazione di creazione di esso e portare ad un riequilibrio delle gerarchie interne. La città di Almere risulta essere pioniera in quest’ambito, specialmente nel quartiere sperimentale di Oostewold dove si cerca di promuovere un nuovo sistema di costruire la città basato interamente su processi bottom-up. Questa iniziativa inverte radicalmente i processi di sviluppo urbano ormai consolidato, iniziando la creazione di relazioni basate su una comprensione contemporanea della città. Una comprensione che include il cittadino nella costruzione della città, integrando il modello di processo partecipativo con quello della costruzione stessa della città, cercando di arrivare alla creazione di un intorno più vitale, inclusivo ed in cui gli abitanti non solo si sentano di appartenere, ma che ne conferiscono la reale identità. Una nuova maniera di costruire la città.

The reintroduction of spontaneity in contemporary architectural processes can represent a new form of interaction to create a new urban environment and lead to a rebalancing of internal hierarchies. The city of Almere is a pioneer in this field, especially in the experimental district of Oostewold where it seeks to promote a new system of building the city based entirely on bottom-up processes. This initiative radically reverses the consolidated urban development processes, starting the creation of relationships based on a contemporary understanding of the city. An understanding that includes the citizen in the construction of the city, integrating the participatory process model with that of the construction of the city itself, trying to arrive at the creation of a more vital, inclusive neighborhood in which the inhabitants not only feel belonging, but which give it its real identity. A new way to build the city.

 

Flavio Martella, dottorando presso il dipartimento di Architettura e Urbanistica dell’Universidad Politecnica de Madrid, è laureato in ingegneria Edile-Architettura presso Roma Tor Vergata. È stato ricercatore alla West Virginia University per lo sviluppo di un prototipo abitativo sostenibile poi costruito a Los Angeles ed ora esposto al Tellus Museum di Cartersville. Ha collaborato con studi olandesi, spagnoli ed italiani a progetti di ricerca architettonica esposti alle Biennali di Rotterdam, Seoul, Madrid e Orleans, oltre che partecipare a progetti di rilevanza internazionale.