ROMA. UNA VISIONE TERRITORIALE
Piacentini e la visione geografico territoriale del piano regolatore di Roma
di Marco Pietrolucci
È conosciuta e ampiamente dibattuta la storia dei piani regolatori di Roma nelle loro impostazioni generali, nelle direzioni di fondo e nelle (spesso conflittuali) scelte strategiche, molto meno conosciuta, la storia puntuale delle trasformazioni per parti, tassello dopo tassello, dell’intera città. Esiste quindi una critica politica alle diverse impostazioni dei piani regolatori di Roma mentre c’è una generale minore attenzione critica verso le trasformazioni puntuali della città che nel loro insieme costituiscono lo spazio urbano che viviamo quotidianamente. La ricerca che proponiamo si riferisce in particolare al piano regolatore generale di Roma del 1931 e alla città che, a partire da quella impostazione, è stata realizzata tra gli anni trenta e gli anni sessanta del secolo scorso. Si tratta di una porzione amplissima dei tessuti della cosiddetta città consolidata, gli ultimi ad avere avuto una struttura ed un disegno riconoscibile, di maggiore o minore intensità ma comunque identitario, tanto per le singole parti che per l’insieme della città. L’analisi intende promuovere una letttura transcalaredel piano del 1931facendo emergere i rapporti spaziali e di senso urbano tra l’impostazione geografico territoriale complessiva del piano e le scelte urbane e spaziali di dettaglio. La crisi del modello urbanistico avanguardista ci spinge a ripensare il piano regolatore generale come strumento di disegno urbano più che come dispositivo urbanistico a largo spettro: la città come concatenazione logica di progetti e non come campo di azioni meramente programmatorie.
The history of the Urban development plans of Rome is known and widely discussed in their general settings, in the basic directions and in the (often conflicting) strategic choices, much less known, the precise history of the transformations by parts, piece by piece, of the whole city. There is therefore a political critique of the different settings of the Urban development plans of Rome while there is a general less critical attention towards the timely transformations of the city that together constitute the urban space that we live on a daily basis. The research we propose refers in particular to the general plan of Rome in 1931 and to the city that, starting from that setting, was built between the thirties and the sixties of the last century. It is a very large portion of the fabrics of the so-called consolidated city, the last to have had a structure and a recognizable design, of greater or lesser intensity but in any case identity, both for the single parts and for the whole city. The analysis intends to promote a transcalar reading of the 1931 plan by making spatial and urban sense relationships emerge between the overall territorial geographic setting of the plan and the detailed urban and spatial choices. The crisis of the avant-garde urban model drives us to rethink the general regulatory plan as an instrument of urban design rather than as a broad-based urban device: the city as a logical chain of projects and not as a field of merely planning actions. If there is a field in which architecture can and must make its voice heard today, it is precisely that of the city, a field in which a fratricidal war, among architects, has been consummated in the recent past, with extremely negative results for the city and for architecture.
Marco Pietrolucci, Architetto e Dottore di ricerca in Composizione Architettonica e Progettazione Urbana svolge la sua attività professionale a Roma. Ha ottenuto nel 2004 il Master Internazionale in Progettazione Urbana presso l’Università Roma Tre. Ha svolto attività didattiche presso la Facoltà di Architettura di Roma “La Sapienza”, la Facoltà di Architettura di Pescara Gabriele d’Annunzio” e nei programmi italiani delle Università Canadesi e Americane “Waterloo University” e “Northestern University”. Responsabile del Protocollo d’intesa tra l’Assessorato alla Trasformazione Urbana di Roma Capitale e l’Associazione Confedilizia – Verso l’individuazione di un ambito di Programmazione Strategica del GRA- svolge attività di coordinamento di gruppi di ricerca sui temi della trasformazione e valorizzazione del patrimonio esistente. Ha partecipato a numerosi Concorsi Internazionali di Progettazione ed ha ricevuto numerosi premi, segnalazioni e menzioni.Responsabile della Commissione Urbanistica della Confedilizia di Roma e Lazio. È titolare dello Studio Pietrolucci Studio Associato.