“In un campo planetario sempre più urbano e sempre più interconnesso, il confronto tra le culture della pianificazione e della progettazione urbanistica sembra convergere sui grandi temi ispirati dalla coscienza dei limiti dello sviluppo, emersa con forza a partire dall’ultimo quarto del novecento. Il confronto nella ricerca di soluzioni adeguate a problemi di scala e intensità sempre maggiore muove da tradizioni e da culture che sono radicate tuttora nei rispettivi ambiti nazionali. La mobilità internazionale delle conoscenze e delle intelligenze, attraverso il mondo accademico e professionale, stimola il reciproco apprendimento, frutto a volte anche di fertili incomprensioni e di scomode convivenze. Proprio per questi motivi è opportuno riflettere per cogliere appieno l’originalità e la reciproca influenza delle matrici che contribuiscono al discorso contemporaneo sul governo del territorio.
La Società Italiana degli Urbanisti invita, in particolare, a discutere sui modi e sulle forme del confronto tra la nostra cultura disciplinare, cresciuta nelle scuole di architettura e di ingegneria civile e ambientale, contraddistinta dalla forte attenzione alla forma dello spazio antropizzato e all’interazione tra processi di urbanizzazione e ambiente, e le altre culture del sempre più vasto orizzonte col quale interagiscono i nostri saperi, le pratiche professionali, la didattica e la ricerca scientifica.
Da questa impostazione complessiva derivano una serie di approfondimenti, che possono riguardare tanto il ruolo attivo dell’urbanistica italiana nel mondo d’oggi e nel recente passato, come attività professionale e come “scuola di pensiero”, quanto l’assorbimento di altre culture da parte dell’urbanistica italiana in termini di metodi analitici, di tecniche e di questioni da trattare. Fare il punto sulla relazione della nostra comunità scientifica con le altre, che sono state e sono per noi un riferimento, costituisce lo sfondo rilevante per una molteplicità di scopi: definire le nuove competenze necessarie nella formazione di figure professionali capaci di inserirsi nel mercato globale del lavoro e della ricerca; contribuire nel merito al dibattito in corso sull’agenda urbana europea nel quadro della politica di coesione; rivendicare la formulazione di temi originali, come la conservazione dei centri storici e dei paesaggi di cui è ricca l’Italia, ma anche la sperimentazione di pratiche innovative in contesti geograficamente e culturalmente distanti; riconoscere le carenze strutturali che ritardano il recepimento di temi di ricerca ormai consolidati altrove, tra cui, ad esempio, quello dell’efficienza energetica e delle fonti rinnovabili nel loro impatto sui sistemi urbani, territoriali e ambientali. ”
Atelier:
1. Insegnare e fare ricerca in un orizzonte internazionale e multiculturale > Coordinatori: Massimo Bricocoli e Camilla Perrone
2. L’urbanistica moderna italiana nel contesto internazionale > Coordinatori: Giulio Ernesti e Renzo Riboldazzi
3. Piani, programmi e interventi nella cooperazione internazionale e nei Paesi emergenti > Coordinatori: Daniela De Leo con Egidio Dansero e Silvia Macchi
4. Agenda urbana europea/italiana: un ruolo rinnovato delle città? > Coordinatrici: Valeria Fedeli ed Elena Marchigiani
5. Le culture politecniche dell’urbanistica italiana > Coordinatori: Maurizio Tira e Roberto Bobbio
6. Urban design: la via italiana > Coordinatrici: Antonella Bruzzese e Laura Montedoro
7. Scienze del territorio e progetto spaziale > Coordinatrici: Daniela Poli e Maria Rita Gisotti
8. Concetti nomadi e trasmigranti in urbanistica > Coordinatori: Michelangelo Russo e Massimo Angrilli
9. Rigenerazione dei quartieri: esperienze europee a confronto > Coordinatore: Giovanni Laino
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