ISSN 1973-9702

BOTTOM-UP

Verso una nuova spontaneità urbana a partire dal modello di Oostewold

di Flavio Martella

 

La reintroduzione della spontaneità nei processi architettonici contemporanei può rappresentare una nuova forma di interazione di creazione di esso e portare ad un riequilibrio delle gerarchie interne. La città di Almere risulta essere pioniera in quest’ambito, specialmente nel quartiere sperimentale di Oostewold dove si cerca di promuovere un nuovo sistema di costruire la città basato interamente su processi bottom-up. Questa iniziativa inverte radicalmente i processi di sviluppo urbano ormai consolidato, iniziando la creazione di relazioni basate su una comprensione contemporanea della città. Una comprensione che include il cittadino nella costruzione della città, integrando il modello di processo partecipativo con quello della costruzione stessa della città, cercando di arrivare alla creazione di un intorno più vitale, inclusivo ed in cui gli abitanti non solo si sentano di appartenere, ma che ne conferiscono la reale identità. Una nuova maniera di costruire la città.

The reintroduction of spontaneity in contemporary architectural processes can represent a new form of interaction to create a new urban environment and lead to a rebalancing of internal hierarchies. The city of Almere is a pioneer in this field, especially in the experimental district of Oostewold where it seeks to promote a new system of building the city based entirely on bottom-up processes. This initiative radically reverses the consolidated urban development processes, starting the creation of relationships based on a contemporary understanding of the city. An understanding that includes the citizen in the construction of the city, integrating the participatory process model with that of the construction of the city itself, trying to arrive at the creation of a more vital, inclusive neighborhood in which the inhabitants not only feel belonging, but which give it its real identity. A new way to build the city.

 

Flavio Martella, dottorando presso il dipartimento di Architettura e Urbanistica dell’Universidad Politecnica de Madrid, è laureato in ingegneria Edile-Architettura presso Roma Tor Vergata. È stato ricercatore alla West Virginia University per lo sviluppo di un prototipo abitativo sostenibile poi costruito a Los Angeles ed ora esposto al Tellus Museum di Cartersville. Ha collaborato con studi olandesi, spagnoli ed italiani a progetti di ricerca architettonica esposti alle Biennali di Rotterdam, Seoul, Madrid e Orleans, oltre che partecipare a progetti di rilevanza internazionale.

Novità in rubriche – LESSICO

Img_CopertinaSul termine Inclusione

Inclusione: Nuovi requisiti per una città a misura di tutti

Sebastiano Marconcini

 

Inclusione è un termine che sempre più spesso viene associato ai temi della buona progettazione dello spazio pubblico, specialmente in relazione all’accessibilità fisica dell’ambiente urbano. Tuttavia, il concetto di inclusione va ben oltre a questa sua interpretazione, per certi versi riduttiva, poiché si occupa di tutti quegli aspetti che riguardano la sfera pubblica, cercando di migliorare la qualità della vita di tutte le persone che fruiscono dello spazio pubblico. È proprio sulle persone che si concentra la potenzialità dell’inclusione, poiché ricolloca gli utenti e i loro bisogni al centro del processo progettuale. Un nuovo approccio integrato di tipo inclusivo permetterebbe il passaggio da una progettazione rivolta a garantire la sola accessibilità dei luoghi, a una concezione pienamente inclusiva dell’azione progettuale, finalizzata a garantire l’effettivo benessere delle persone indipendentemente dal loro livello di abilità o background personale.

Inclusion is a term that is increasingly being associated with the themes of the good design of the public space, especially in relation to physical accessibility of the urban environment. However, the concept of inclusion goes beyond this interpretation, somewhat restrictive, since it deals with all the aspects that concern the public realm, trying to improve the quality of people’s life. It is on people that focuses the potential of inclusion, because it place again users and their needs at the center of the design process. A new integrated inclusive approach will allowed the transition from a design aimed at ensuring the only accessibility o the places, to a fully inclusive conception of the design action, aimed at ensuring the effective well-being of people regardless of their skill level or personal background.

 

Sebastiano Marconcini

Laureato in Architettura al Politecnico di Milano nel 2014 con la tesi “City for all. Alla ricerca di nuove relazioni fra città, progetto e persone”. Si occupa principalmente di progettazione dello spazio pubblico e architettura del paesaggio, per cui sviluppa un percorso di ricerca inerente ai temi dell’accessibilità e dell’inclusione, con particolare riguardo al contesto delle città storiche italiane. Contribuisce, nel ruolo di tutor, all’attività didattica presso il Politecnico di Milano, sede di Mantova.

Graduated in Architecture from Politecnico di Milano in 2014 with the thesis “City for all. Alla ricerca di nuove relazioni fra città, progetto e persone”. He mainly deals with the design of public space and landscape architecture, for which he develops a research about the themes of accessibility and inclusion, with particular attention to the context of the historic Italian cities. He contributes, in the role of tutor, to the teaching activities at Politecnico di Milano, Mantua Campus.