LA CINA È VICINA
La Cina al Cinema
Di Ghisi Grütter
I film cinesi recenti rappresentano o realtà contadine, o quelle operaie oppure quelle di emarginazione urbana. In questo scritto si prendono in considerazione tre film: uno rappresenta i quartieri nati attorno alle miniere di carbone nel nord, un altro una piccola città di provincia, un altro ancora la periferia di una grande città. Un altro tema portato alla ribalta è il rapporto tra oriente e occidente, considerato sia come modello architettonico e urbano, sia come modello di vita. Così Farewell del 2019 che sembra contrapporre la tradizione al “progresso”, e così anche Al di là delle montagne del 2015 dove viene criticato il modello consumistico di occidentalizzazione a favore delle proprie identità culturali.
Most of the recent Chinese films represent either peasant realities, or workers’ ones or those of urban marginalization. In this essay three films are considered: one represents the neighborhoods born around the coal mines in the North, another one a small county town, the third one deal with the pour large city’s suburbs. Another theme brought to the fore is the relationship between East and West culture, considered both as an architectural and urban model and as a social model of life. Thus Farewell (2019) that seems to contrast tradition to “progress”, and so also Beyond the mountains (2015) where the consumerist model of westernization is criticized towards one’s cultural identities.
Ghisi Grütter è Architetto e Professore Associato di Disegno. Ha fatto parte del Dipartimento di Architettura dell’Università Roma Tre fino al 2019, dove ha insegnato Tecniche di rappresentazione e Percezione e comunicazione visiva. Tra le sue pubblicazioni si ricordano i tre volumi di Al cinema con l’architetto, Timìa edizioni 2017/2019, Architettura e rappresentazione. Alcune questioni, Kappa 2015 (a cura di), Immagine aziendale e progettazione grafica, Kappa 2011. Attualmente ha una rubrica nella rivista “Ticonzero”, scrive su “DeA, donne e altri” e collabora a “Bookciack magazine”.