ISSN 1973-9702

Romiti1URBAN DISRUPTION

Quattro lezioni di Josep Acebillo

Alessandra Romiti

Dall’ 11 al 15 Gennaio 2016 si è tenuto presso il Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi Roma Tre, un seminario condotto da Josep Acebillo, Professore all’Accademia di Architettura di Mendrisio. Le sue lezioni hanno voluto indurre una riflessione sulla necessità di una innovativa lettura della complessità urbana, promuovendo la ricerca di pattern di riferimento più efficienti. Secondo Acebillo, un corretto approccio metodologico nell’elaborazione di un intervento, sia esso puntuale o su larga scala, dovrebbe essere fondato sulla riorganizzazione della matrice infrastrutturale del territorio, controllata tramite un sistema funzionale determinato durante il primo stadio del processo di trasformazione. Dunque, attraverso delle politiche urbane mirate alla rigenerazione, si suggerisce l’esigenza di creare un equilibrio di competenze in grado di promuovere la categoria della City Region e reinterpretare continuamente il rapporto tra collettività e spazio pubblico.

From the 11th to the 15th of January 2016, a seminar was held at the Department of Architecture of the University of Roma Tre. It was carried out by Josep Acebillo, Professor at the Academy of Architecture in Mendrisio. His lessons wanted to induce a reflection on the need for a new interpretation of urban complexity, promoting the search for a more efficient reference pattern. According to Acebillo, a correct methodological approach to develop an intervention, be it on a small or large scale, it should be based on the reorganization of territorial infrastructural matrix, controlled by a functional system determined during the first stage of the transformation process. Therefore, through urban policies which seek regeneration, it is suggested the necessity to create a new balance of skills that promote the category of City Region and continually reinterpret the relationship between society and public space.

 

ALESSANDRA ROMITI

Ho conseguito la Laurea Magistrale in Progettazione Architettonica nel 2015 presso l’Università di Roma Tre, con voto 110/110 cum Laude. La tesi, dal titolo “Confluenze di fattori socioculturali, economici e oroidrografici nel progressivo definirsi del margine storico della città di Tivoli” è stata elaborata sotto la supervisione del Prof. Cellini e della Prof.ssa Segarra Lagunes. Negli ultimi mesi ho collaborato ad un progetto di ricerca sull’area metropolitana di Roma, in particolare sui temi della rigenerazione urbana, portato avanti dalla Prof.ssa Palazzo.

My name is Alessandra Romiti. I received a Master Degree in Architectural Design in 2015 from University of “Roma Tre” with final mark 110/110 cum Laude. I have developed a thesis which talks about socio-cultural, economic and hydrographic aspects in the definition of the edge of the town of Tivoli, under the supervision of Prof. Francesco Cellini and Prof. Maria Margarita Segarra Lagunes. During the last months I have been collaborating on a research project about Rome’s metropolitan area, particularly on the issues of urban regeneration, carried out by Prof. Palazzo.

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The Neighborhood as a Commons

Opportunità per la governance collaborativa al livello sub-locale nel contesto policentrico e decentrato della Città di Bologna

Leonardo Tedeschi

La capacità di resilienza delle città europee ha contrapposto al ritiro sempre maggiore del welfare state una rinascita dell’attivismo civico. Questo fenomeno è soprattutto legato alla rivendicazione del diritto di accesso a beni comuni urbani oggetto di mercificazione o degrado. Far di queste manifestazioni un’occasione di rigenerazione piuttosto che un ostacolo è l’obiettivo della governance urbana collaborativa: un ecosistema basato su principi di sussidiarietà orizzontale, collaborazione e policentrismo, che vede gli amministratori locali lontani da una posizione di monopolio nel decision making a favore di una gestione condivisa e collaborativa della città attraverso i beni comuni urbani. Il modello applicato a Bologna dal 2013 attraverso il “Regolamento dei Beni Comuni Urbani”, vede l’uso di diversi strumenti per la gestione del sistema collaborativo. Fra questi la scala del quartiere risulta ancora un ambito inesplorato e ricco di un grande potenziale strategico.

The resilience capacity of European cities has allowed them to react to the retreat of the welfare state with a rebirth of civic activism. Such a phenomenon is mainly related to the claim to access urban goods, which instead are often commercialized or neglected. The goal of urban collaborative governance is to turn this demand into opportunities, rather than considering it as an obstacle to traditional development. The collaborative governance model is based on the principles of horizontal subsidiarity, collaboration and poly-centrism; it works as an ecosystem, where local administration has no monopoly of decision making processes, but a shared and collaborative management of urban policies is promoted. The model has been applied in Bologna from 2013, with the approval of the “Regulation of urban commons“. It concerns different tools for the management of the collaborative system, and among them the neighborhood scale is still an unexplored field, rich of strategic potential.

 

LEONARDO TEDESCHI

Si è laureato a Novembre 2015 presso la Facoltà di Architettura dell’Università di Ferrara, con una tesi sulla rigenerazione di quartieri INA-Casa (http://issuu.com/leonardotedeschi6/docs/centrare_il_margine). Attualmente lavora a Berlino presso uno studio attivo nella ricerca urbana e nella progettazione architettonica. Negli ultimi anni trascorsi a Bologna ha preso parte al fenomeno Social Street, riguardo al quale è stato invitato a discutere in diverse conferenze a livello nazionale. Nel Marzo del 2014 avvia InStabile-Community Creative Hub (https://instabileportazza.wordpress.com), un progetto di recupero di un edificio abbandonato della periferia bolognese, seme di urbanità e potenziale fonte di lavoro, cultura e welfare per la periferia urbana.

Graduated in November 2015 at the Faculty of Architecture of the University of Ferrara with a thesis about the regeneration of INA-Casa districts (http://issuu.com/leonardotedeschi6/docs/centrare_il_margine). Currently he works in Berlin in a studio engaged in the field of urban research and architectural design. During the last years spent in Bologna he got involved in the Social Street phenomenon, on which he’s been invited to talk in several conferences across Italy. On March 2014 he started up InStabile-Community Creative Hub (https://instabileportazza.wordpress.com), a regeneration project of an abandoned building in Bologna’s hinterland, aiming at turning it into an innovative source of job, culture and welfare for the urban suburb (periferia).

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ADIEU AU LANGAGE #02

ADIEU AU LANGAGE #02: Architettura Impressionista

Flavio Graviglia

Nella pittura impressionista, i sensi passarono dall’essere uno degli elementi del linguaggio dell’opera ad essere elevati a soggetto determinante della composizione. L’articolo analizza come la fotografia abbia influenzato il mondo delle arti, esaminando le motivazioni che hanno contribuito alla diffusione di quelle architetture in cui la stimolazione sensoriale sembra divenire il fine principale della propria realizzazione.

In Impressionist painting, whereas the senses had been one of the elements of the work’s language, they became the main subject of the composition. The article analyzes the mechanism through which photography has influenced the world of the arts, examining in particular the reasons which have contributed to the spread of certain types of architecture in which sensory stimulation seems to be the main purpose of the creation.

 

FLAVIO GRAVIGLIA

Architetto e dottorando in “Paesaggi della Città Contemporanea” è laureato in Progettazione Architettonica presso la Facoltà di Architettura di Roma Tre con una tesi sull’influenza e le relazioni tra fotografia e architettura, ha approfondito gli studi presso la Facoltà di Lettere e Filosofia sostenendo esami di Estetica e Storia della Fotografia. Parallelamente agli studi universitari ha lavorato come fotografo, pubblicando ed esponendo in contesti nazionali e internazionali. Ha vissuto a Parigi studiando all’École Nationale Supérieure d’Architecture de Paris-Belleville. Attualmente svolge attività di ricerca e assistenza docenti presso la Facoltà di Architettura di Roma Tre e l’Ecole Nationale Supérieure d’Architecture Paris-Malaquais.

Architect and PhD candidate in “Contemporary City Landscapes”, obtained his Bachelor of Science degree in Architecture from Roma Tre University with his Master’s thesis on the influence and connections between photography and architecture. He continued his studies at the Faculty of Philosophy and Letters, where he took exams in Aesthetics and the History of Photography. At the same time, he worked as a photographer, and had his work published and exhibited in various national and international settings. He has lived in Paris where he studied at the École Nationale Supérieure d’Architecture de Paris-Belleville and is, currently, conducting research at the Faculty of Architecture of Roma Tre University and at the École Nationale Supérieure d’Architecture Paris-Malaquais.

09 - CONSIDERAZIONI

 

Lessico dell’urbano 09 – Considerazioni finali

Fabrizio Esposito

Megalopoli, città diffusa, periurbanizzazione, sono solo alcuni dei molti neologismi che hanno travalicato il linguaggio tecnico dell’urbanistica per entrare a far parte del linguaggio comune: questi neologismi, oltre che “designare” e “denotare” specifici fenomeni urbani emergenti, testimoniano della natura multiforme della città contemporanea. L’obiettivo di questi testi sarà quello di presentare un ristretto vocabolario ragionato dei principali neologismi dell’urbano, attraverso un approccio fondamentalmente terminologico organizzato in otto categorie generali. La lettura incrociata dei differenti termini, al di là della polisemia di alcuni e dell’equivoca utilizzazione di altri, permetterà, forse, di evocare la “forma” e la sovrapposizione dei significati della città attuale.

Megalopolis, urban sprawling, sprawl: these are just some of the many neologisms belonging to the technical language of planning that became part of the common language: these neologisms besides “designating” and “denoting” specific emerging urban phenomena testify the manifold nature of the contemporary city. The goal of these book is to present a limited reasoned vocabulary of the major neologisms of the urban, through an approach fundamentally terminological organized into height general categories. The cross reading of the different terms, beyond the polysemy of some and the equivocal use of others, will maybe allow to evoke the “form” and the overlap of the meanings of the current city.

 

FABRIZIO ESPOSITO

Architetto e Ph.D. in Tecnica Urbanistica. Coniuga didattica universitaria e ricerca con la libera professione, occupandosi delle pratiche abitative negli spazi aperti rurali e dei rapporti tra forme insediative e persistenze storiche agrarie. Ha partecipato a numerosi progetti di ricerca finanziati dal MIUR. Collabora col Dipartimento di Scienze per l’Architettura della Scuola Politecnica di Genova. In campo professionale si dedica all’architettura civile e alla stesura di piani urbani comunali, con particolare attenzione alla Valutazione Ambientale Strategica e alla riqualificazione architettonica in aree di pregio paesistico.

Architect, Ph.D. in Town Planning. He combines teaching and university research with the profession, dealing with housing practices in rural open spaces and with the relationship between settlement forms and agricultural historical persistence. He participated to several research projects funded by the Ministry of Education. He collaborates with the Department of Sciences for Architecture of the Polytechnic School of Genoa. In the professional field he is involved in civil architecture projects and the elaboration of urban plans, with particular attention to the Strategic Environmental Assessment and redevelopment in areas of landscape values.

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Intervista a G. Campos Venuti

La genesi delle periferie bolognesi, il ruolo dei quartieri PEEP e INA-Casa.

Leonardo Tedeschi

 

Sempre di più si parla di periferie al di fuori dell’ambito accademico, sembra che anche il dibattito politico locale e nazionale cominci a familiarizzare con il tema, il che lascia sperare che nei prossimi anni saremo tutti coinvolti in una loro rigenerazione. Nel tentativo di comprendere a fondo l’essenza contemporanea delle periferie, è interessante soffermarsi ad analizzarne la genesi. Questa intervista intende investigare il ruolo giocato dalla “città pubblica” (Di Biagi 2001, p.3) nella definizione delle periferie e più dettagliatamente la strategia intrapresa da G. Campos Venuti, che nel contesto bolognese ha interpretato i PEEP come strumento di ricucitura e governo delle aree interstiziali fra la città consolidata e nuovi poli attrattivi satellitari come i quartieri INA-Casa, sottraendo così ampie aree alla speculazione e garantendo isole qualitative. L’intervista integrale è disponibile al seguente link: https://leonardotedeschi.wordpress.com

Lately in Italy the theme of periphery has been more and more often dealt with also out of the academical field, it also seems that the topic is increasingly interesting the local and national political scene; that makes us hope to be soon all involved in their regeneration. In order to deeply understand the contemporary essence of the Italian suburbs, it is interesting to take into consideration their genesis. The following interview aims at investigating the role played by the “public city” (Di Biagi 2001, p.3) in the definition of the suburbs and especially the strategy played by G. Campos Venuti, who in the contest of Bologna interpreted the PEEP interventions as a tool of government and re-connection between the historical city and the new satellites (attractions), such as the INA-Casa districts.

 

 

Leonardo Tedeschi si è laureato a Novembre 2015 presso la Facoltà di Architettura dell’Università di Ferrara, con una tesi sulla rigenerazione di quartieri INA-Casa (http://issuu.com/leonardotedeschi6/docs/centrare_il_margine). Attualmente lavora a Berlino presso uno studio attivo nella ricerca urbana e nella progettazione architettonica. Negli ultimi anni trascorsi a Bologna ha preso parte al fenomeno Social Street, riguardo al quale è stato invitato a discutere in diverse conferenze a livello nazionale. Nel Marzo del 2014 avvia InStabile-Community Creative Hub (https://instabileportazza.wordpress.com), un progetto di recupero di un edificio abbandonato della periferia bolognese, seme di urbanità e potenziale fonte di lavoro, cultura e welfare per la periferia urbana.

Leonardo Tedeschi graduated in November 2015 at the Faculty of Architecture of the University of Ferrara with a thesis about the regeneration of INA-Casa districts (http://issuu.com/leonardotedeschi6/docs/centrare_il_margine). Currently he works in Berlin in a studio engaged in the field of urban research and architectural design. During the last years spent in Bologna he got involved in the Social Street phenomenon, on which he’s been invited to talk in several conferences across Italy. On March 2014 he started up InStabile-Community Creative Hub (https://instabileportazza.wordpress.com), a regeneration project of an abandoned building in Bologna’s hinterland, aiming at turning it into an innovative source of job, culture and welfare for the urban suburb.

 

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LA VILLE EN MIETTES

Il paesaggio di bordo della Roma contemporanea

Giulia Bassi

Nel 1964 Tazio Secchiaroli fotografava Clint Eastwood, vestito da cowboy, in sella ad un cavallo, aggirarsi a largo di Cinecittà, nell’aperta Campagna Romana: lontano alle sue spalle i grandi edifici delle case popolari, insieme a lui nel primo e secondo piano la distesa “desertica” dell’Agro. La città e la campagna erano due entità distinte e riconoscibili. C’è stato un momento, alla fine dell’800, in cui, da linee coincidenti che definivano con chiarezza il “dentro” e il “fuori” di Roma, il bordo fisico, allora costituito dalle mura, e il confine immateriale della città sono diventati due enti distinti. Cosa è accaduto, da allora, all’area di bordo del tessuto urbano mentre il suo limite continuava ad avanzare trascinando con sé la città oltre la scala della metropoli? Appare la periferia, disgregata da logiche incoerenti ed eterogenee, la campagna, a sua volta, si frammenta. Il margine urbano sembra rappresentare oggi il fenomeno della dispersione insediativa, in quanto letto come risultato di un processo di impoverimento del mondo rurale, riscritto dalle tecniche moderne di espansione del tessuto. Tuttavia, probabilmente tale rappresentazione non è sufficiente a qualificare una parte della città, ne’ leggerla in questi termini è di aiuto nella risoluzione dei suoi molti problemi. Se si pensa che l’immagine comune delle periferie deriva dall’utilizzo di uno specifico modo, sguardo, metodo di analisi, si può anche comprendere come la loro reinterpretazione non sia solo una questione lessicale, bensì abbia alla base un’inversione nella tendenza di lettura dei dati. Si intende sperimentare tale lettura, azzerando quanto di negativo esiste nella percezione comune ed immaginando nuovamente un territorio del quale oggi, prima ancora dell’azione, riesce difficile la definizione, l’interpretazione.

It was 1964 when the photographer Tazio Secchiaroli portrayed Mr. Clint Eastwood, dressed as a cowboy, riding a horse off Cinecittà’s studios, in the wide roman countryside: behind him, the big housing buildings standing out, together with him in the foreground there’s the “wasteland” of the fields. City and country were two distinct and recognizable entities, that radically got mixed at the end of ‘800, when Rome’s physical and conceptual borders became distinct as well, letting the difference between urban “inside” and “outside” get lost. What happened, since then, to the border area of the urban tissue, while its limit was going forward turning the city into a metropolis? The periphery appears, disrupted by inconsistent and heterogeneous logics, and the countryside gets fragmented as well. The urban outskirt, looking as the result of a process of impoverishment of the rural world, rewritten by modern techniques of tissue expansion, is nowadays taken as the symbol of the sprawl. However, this representation is probably not sufficient as a description of a part of the city and it’s not useful neither in its problem’s solving. If we thing at the image of the suburbs as linked to a specific way of looking, method of analysis used in every experimentation with them, it’s possible to understand the reinterpretation we affirm as necessary is not only a language matter, but is referred to a deeper reading of the data coming from the context. This research intends to try a new method, totally avoiding common perception, in order to figure again, before operating, the territory of the suburbs.

 

Giulia Bassi (Roma 1990), architetto. Laureata con lode presso il Dipartimento di Architettura Roma Tre. Attività professionali: tirocinio presso lo studio Seste Engeneering (Aymonino A., Aymonino F., Cimato, Trinca, De Fazi). Attività in campo accademico: inizia nel 2014 come assistente del prof. Arch. F. R. Ghio, partecipa all’organizzazione della Biennale dello spazio pubblico 2015 ed è attualmente assistente del prof. E. Von Normann.

Giulia Bassi (Rome 1990), architect. Graduated cum laude at Dipartimento di Architettura Roma Tre. Professional activity: internship to Seste Engeneering architecture office (Aymonino A., Aymonino F., Cimato, Trinca, De Fazi). Academic activity: beginning in 2014 as Prof. F. R. Ghio teaching assistant, has worked at the Biennale dello Spazio Pubblico 2015 and is now prof. Emanuele Von Normann teching assistant.

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ADIEU AU LANGAGE #01 

ADIEU AU LANGAGE #01: Contesto fisico vs Contesto virtuale

Flavio Graviglia

Si può ritrovare nello sviluppo delle tecniche di riproduzione e stampa, a cavallo tra il XVIII e XIX secolo, il seme della rivoluzione culturale avvenuta pochi decenni più tardi con l’avvento della fotografia. Acqueforti dapprima e fotografie poi, divennero il veicolo principale della comunicazione delle immagini, inaugurando un nuovo rapporto di relazioni tra edificio e contesto architettonico: tanto le costruzioni di nuova realizzazione, quanto quelle più antiche, videro accostarsi al tradizionale contesto fisico, determinato dal manufatto stesso e dagli edifici adiacenti, un contesto virtuale, composto dalla somma e dalla diffusione delle riproduzioni dell’edificio. L’articolo esamina come tale processo abbia modificato negli ultimi due secoli il linguaggio architettonico, condizionando fortemente la struttura urbana delle nostre città.

With the evolution of reproductive techniques and printing, at the turn of the eighteenth and nineteenth centuries, one recognizes the beginnings of a cultural revolution, which occurred a few decades later, with the advent of photography. The principal vectors for communicating images were first etchings and then, photographs, ushering in a new relationship between buildings and the architectural context: thus, newly-built buildings, as well as older ones, were perceived not only through their conventional physical context, determined by the construction itself and by the adjacent buildings, but also through a virtual context, made up of the sum total and spread in circulation of reproductions of the building itself. The article examines how, over the past two centuries, this process has changed the language of architecture, thereby profoundly shaping the urban structure of our cities.

 

FLAVIO GRAVIGLIA

Architetto e dottorando in “Paesaggi della Città Contemporanea” è laureato in Progettazione Architettonica presso la Facoltà di Architettura di Roma Tre con una tesi sull’influenza e le relazioni tra fotografia e architettura, ha approfondito gli studi presso la Facoltà di Lettere e Filosofia sostenendo esami di Estetica e Storia della Fotografia. Parallelamente agli studi universitari ha lavorato come fotografo, pubblicando ed esponendo in contesti nazionali e internazionali. Ha vissuto a Parigi studiando all’École Nationale Supérieure d’Architecture de Paris-Belleville. Attualmente svolge attività di ricerca e assistenza docenti presso la Facoltà di Architettura di Roma Tre e l’Ecole Nationale Supérieure d’Architecture Paris-Malaquais.

Architect and PhD candidate in “Contemporary City Landscapes”, obtained his Bachelor of Science degree in Architecture from Roma Tre University with his Master’s thesis on the influence and connections between photography and architecture. He continued his studies at the Faculty of Philosophy and Letters, where he took exams in Aesthetics and the History of Photography. At the same time, he worked as a photographer, and had his work published and exhibited in various national and international settings. He has lived in Paris where he studied at the École Nationale Supérieure d’Architecture de Paris-Belleville and is, currently, conducting research at the Faculty of Architecture of Roma Tre University and at the École Nationale Supérieure d’Architecture Paris-Malaquais.

Novità in rubriche – Lessico

08 - ALLEGORIE BIOLOGICHE

 

Lessico dell’urbano 08 – Allegorie Biologiche

Fabrizio Esposito

Megalopoli, città diffusa, periurbanizzazione, sono solo alcuni dei molti neologismi che hanno travalicato il linguaggio tecnico dell’urbanistica per entrare a far parte del linguaggio comune: questi neologismi, oltre che “designare” e “denotare” specifici fenomeni urbani emergenti, testimoniano della natura multiforme della città contemporanea. L’obiettivo di questi testi sarà quello di presentare un ristretto vocabolario ragionato dei principali neologismi dell’urbano, attraverso un approccio fondamentalmente terminologico organizzato in otto categorie generali. La lettura incrociata dei differenti termini, al di là della polisemia di alcuni e dell’equivoca utilizzazione di altri, permetterà, forse, di evocare la “forma” e la sovrapposizione dei significati della città attuale. L’ultima sezione (allegorie biologiche) raccoglie i termini che collegano metaforicamente le forme insediative urbane agli organismi viventi.

Megalopolis, urban sprawling, sprawl: these are just some of the many neologisms belonging to the technical language of planning that became part of the common language: these neologisms besides “designating” and “denoting” specific emerging urban phenomena testify the manifold nature of the contemporary city. The goal of these book is to present a limited reasoned vocabulary of the major neologisms of the urban, through an approach fundamentally terminological organized into height general categories. The cross reading of the different terms, beyond the polysemy of some and the equivocal use of others, will maybe allow to evoke the “form” and the overlap of the meanings of the current city. The last section (biological allegories) collects the terms metaphorically linking the urban settlement forms to living organisms.

 

FABRIZIO ESPOSITO

Architetto e Ph.D. in Tecnica Urbanistica. Coniuga didattica universitaria e ricerca con la libera professione, occupandosi delle pratiche abitative negli spazi aperti rurali e dei rapporti tra forme insediative e persistenze storiche agrarie. Ha partecipato a numerosi progetti di ricerca finanziati dal MIUR. Collabora col Dipartimento di Scienze per l’Architettura della Scuola Politecnica di Genova. In campo professionale si dedica all’architettura civile e alla stesura di piani urbani comunali, con particolare attenzione alla Valutazione Ambientale Strategica e alla riqualificazione architettonica in aree di pregio paesistico.

Architect, Ph.D. in Town Planning. He combines teaching and university research with the profession, dealing with housing practices in rural open spaces and with the relationship between settlement forms and agricultural historical persistence. He participated to several research projects funded by the Ministry of Education. He collaborates with the Department of Sciences for Architecture of the Polytechnic School of Genoa. In the professional field he is involved in civil architecture projects and the elaboration of urban plans, with particular attention to the Strategic Environmental Assessment and redevelopment in areas of landscape values.

copertina_NUOVE CAMPAGNE

Lessico dell’urbano 07 – Nuove Campagne

Fabrizio Esposito

Megalopoli, città diffusa, periurbanizzazione, sono solo alcuni dei molti neologismi che hanno travalicato il linguaggio tecnico dell’urbanistica per entrare a far parte del linguaggio comune: questi neologismi, oltre che “designare” e “denotare” specifici fenomeni urbani emergenti, testimoniano della natura multiforme della città contemporanea. L’obiettivo di questi testi sarà quello di presentare un ristretto vocabolario ragionato dei principali neologismi dell’urbano, attraverso un approccio fondamentalmente terminologico organizzato in cinque categorie generali: città globali, territori a bassa densità, modelli a rete, simulacri urbani, patchwork e città rurali. La lettura incrociata dei differenti termini, al di là della polisemia di alcuni e dell’equivoca utilizzazione di altri, permetterà, forse, di evocare la “forma” e la sovrapposizione dei significati della città attuale. La settima sezione (nuove campagne) raccogli alcuni termini che definiscono le nuove tendenze insediative che propugnano una rinascita della campagna, piuttosto che un’invasione tout court dell’urbano negli spazi aperti.

Megalopolis, urban sprawling, sprawl: these are just some of the many neologisms belonging to the technical language of planning that became part of the common language: these neologisms besides “designating” and “denoting” specific emerging urban phenomena testify the manifold nature of the contemporary city. The goal of these book is to present a limited reasoned vocabulary of the major neologisms of the urban, through an approach fundamentally terminological organized into five general categories: global cities, areas of low density, network models, urban simulacra, patchwork and rural cities. The cross reading of the different terms, beyond the polysemy of some and the equivocal use of others, will maybe allow to evoke the “form” and the overlap of the meanings of the current city. The seventh section (new campaigns) collect some terms that define new trends settlement who advocate a revival of the campaign, rather than outright invasion of the urban open spaces.

 

FABRIZIO ESPOSITO

Architetto e Ph.D. in Tecnica Urbanistica. Coniuga didattica universitaria e ricerca con la libera professione, occupandosi delle pratiche abitative negli spazi aperti rurali e dei rapporti tra forme insediative e persistenze storiche agrarie. Ha partecipato a numerosi progetti di ricerca finanziati dal MIUR. Collabora col Dipartimento di Scienze per l’Architettura della Scuola Politecnica di Genova. In campo professionale si dedica all’architettura civile e alla stesura di piani urbani comunali, con particolare attenzione alla Valutazione Ambientale Strategica e alla riqualificazione architettonica in aree di pregio paesistico.

Architect, Ph.D. in Town Planning. He combines teaching and university research with the profession, dealing with housing practices in rural open spaces and with the relationship between settlement forms and agricultural historical persistence. He participated to several research projects funded by the Ministry of Education. He collaborates with the Department of Sciences for Architecture of the Polytechnic School of Genoa. In the professional field he is involved in civil architecture projects and the elaboration of urban plans, with particular attention to the Strategic Environmental Assessment and redevelopment in areas of landscape values.

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Reflecting on today’s markets

The need for public markets today: the experience of Project for Public Spaces

Sara Caramaschi

The contribution gives an insight from the experience of Project for Public Spaces, a non-profit planning, design and educational organization, which advises cities across North America with special emphasis on citizen participation and transformation processes. The PPS program on marketplaces shows how public markets offer an effective strategy for revitalizing a community and for driving urban regeneration, sustainable living, employment and entrepreneurship in cities across North America. In June 2014, the author took part to the course How to create successful markets organized in New York City, where she learnt how to create or grow a thriving public market in cities from the experts at PPS.

 

Sara Caramaschi

Laureata in Architettura al Politecnico di Milano, attualmente frequenta il dottorato in “Paesaggi della Città Contemporanea. Politiche, tecniche e studi visuali” presso l’Università degli Studi Roma Tre. Si occupa del paesaggio urbano e nell’ambito della formazione dottorale sta approfondendo il tema del commercio mobile e il suo ruolo nell’attivazione dello spazio pubblico. Partecipa alle attività didattiche presso il dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi Roma Tre ed è parte del comitato di redazione del giornale online UrbanisticaTre.

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London 2012 and the Lower Lea Valley

Mega events, urban regeneration and environmental sustainability: London 2012 Olympic Games and the Lower Lea Valley.

Stefano Quaglia

 

In recent decades, the role of mega events as tools of urban regeneration has significantly grown in importance within the urban development strategies of cities, in particular in post-Fordist metropolises where the relocation of industries and outsourcing economy have left a physical, economic and social emptiness.

In this context, the Olympic Games, thanks to the huge economic resources that can ‘unlock’, represent an urban policy tool capable of driving synergies towards the implementation of large-scale urban plans.

Aim of this paper is a critical analysis, from an environmental sustainability point of view, of the Lower Lea Valley regeneration process triggered by the London’s Olympic Games in 2012.

 

STEFANO QUAGLIA

Urban and environmental planner, graduate in Planning and Policies for the City, Environment and Landscape, has gained a European Master in Planning and Policies for the Environment (IUAV-UTL). During the last year he has finalized his research activity on the urban regeneration triggered by mega events, deepening the cases of London 2012 Olympic Games and Expo Milan 2015 with a focus on their environmental policies strategies. Research interests: environmental conflicts, planning and management of green and blue infrastructures and climate change impacts on urban areas.

 

 

 

COP06 - CITTÀ RURALI

Lessico dell’urbano 6 – Città Rurali

Fabrizio Esposito

Megalopoli, città diffusa, periurbanizzazione, sono solo alcuni dei molti neologismi che hanno travalicato il linguaggio tecnico dell’urbanistica per entrare a far parte del linguaggio comune: questi neologismi, oltre che “designare” e “denotare” specifici fenomeni urbani emergenti, testimoniano della natura multiforme della città contemporanea. L’obiettivo di questi testi sarà quello di presentare un ristretto vocabolario ragionato dei principali neologismi dell’urbano, attraverso un approccio fondamentalmente terminologico organizzato in cinque categorie generali: città globali, territori a bassa densità, modelli a rete, simulacri urbani, patchwork e città rurali. La lettura incrociata dei differenti termini, al di là della polisemia di alcuni e dell’equivoca utilizzazione di altri, permetterà, forse, di evocare la “forma” e la sovrapposizione dei significati della città attuale. La sesta parte (città rurali) raccoglie alcuni termini utilizzati per definire le forme della dispersione insediativa in cui si realizza, formalmente e socialmente, una sintesi tra comunità rurale autoctona con la popolazione di nuovi residenti con costumi abitativi esclusivamente urbani.

Megalopolis, urban sprawling, sprawl: these are just some of the many neologisms belonging to the technical language of planning that became part of the common language: these neologisms besides “designating” and “denoting” specific emerging urban phenomena testify the manifold nature of the contemporary city. The goal of these book is to present a limited reasoned vocabulary of the major neologisms of the urban, through an approach fundamentally terminological organized into five general categories: global cities, areas of low density, network models, urban simulacra, patchwork and rural cities. The cross reading of the different terms, beyond the polysemy of some and the equivocal use of others, will maybe allow to evoke the “form” and the overlap of the meanings of the current city. The sixth part (rural towns) collects some of the terms used to define the forms of urban sprawl in which there is a synthesis between the indigenous rural community with a population of new residents living with costumes exclusively urban.

 

FABRIZIO ESPOSITO

Architetto e Ph.D. in Tecnica Urbanistica. Coniuga didattica universitaria e ricerca con la libera professione, occupandosi delle pratiche abitative negli spazi aperti rurali e dei rapporti tra forme insediative e persistenze storiche agrarie. Ha partecipato a numerosi progetti di ricerca finanziati dal MIUR. Collabora col Dipartimento di Scienze per l’Architettura della Scuola Politecnica di Genova. In campo professionale si dedica all’architettura civile e alla stesura di piani urbani comunali, con particolare attenzione alla Valutazione Ambientale Strategica e alla riqualificazione architettonica in aree di pregio paesistico.

Architect, Ph.D. in Town Planning. He combines teaching and university research with the profession, dealing with housing practices in rural open spaces and with the relationship between settlement forms and agricultural historical persistence. He participated to several research projects funded by the Ministry of Education. He collaborates with the Department of Sciences for Architecture of the Polytechnic School of Genoa. In the professional field he is involved in civil architecture projects and the elaboration of urban plans, with particular attention to the Strategic Environmental Assessment and redevelopment in areas of landscape values.

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Mercati e commercio itinerante nell’attivazione dello spazio pubblico

Sara Caramaschi

 

Pianificare città inclusive, vivaci e sane è uno dei principali obiettivi contemporanei. Non esistono soluzioni semplici, ma un ruolo chiave può essere giocato da alcune attività che prendono vita nello spazio pubblico. In tutto il mondo, il commercio su strada ha guadagnato forza e importanza, grazie al suo utilizzo nelle politiche di sviluppo locale e nella riqualificazione di quartieri monofunzionali. Mercati e commercio itinerante sono riapparsi nelle strade cittadine grazie alla riscoperta dei loro straordinari benefici che spaziano dal campo della rigenerazione urbana allo sviluppo economico, dalla cultura alla salute pubblica, dalla coesione sociale al miglioramento dell’ambiente. In questo interessante dibattito internazionale, cosa sta accadendo in Italia?

Building inclusive, healthy and vibrant cities is perhaps the greatest challenge facing humanity today. There are no easy solutions, but a key part of the puzzle lies in some activities that take place in the public spaces. Across the world street vending is growing in popularity, coinciding with a rising interest in local systems and mixed-use planning in urban neighborhoods. Markets and street food have been promoted thanks to the clear evidence of the contribution they make towards a wide range of economic and social policy goals in the areas of regeneration, economic development, culture and tourism, but also health, community cohesion and environment. Within this framework, what is happening in Italy?

 

SARA CARAMASCHI

Laureata in Architettura al Politecnico di Milano, attualmente frequenta il dottorato in “Paesaggi della Città Contemporanea. Politiche, tecniche e studi visuali” presso l’Università degli Studi Roma Tre. Si occupa di urbanistica e urban design e nell’ambito della formazione dottorale sta approfondendo il tema del commercio in forma itinerante e del suo impatto nell’attivazione dello spazio pubblico. Partecipa all’attività didattica presso il dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi Roma Tre ed è parte del comitato di redazione del giornale online UrbanisticaTre.

05 - PATCHWORK URBANI

Lessico dell’urbano 5 – Patchwork Urbani

Fabrizio Esposito

Megalopoli, città diffusa, periurbanizzazione, sono solo alcuni dei molti neologismi che hanno travalicato il linguaggio tecnico dell’urbanistica per entrare a far parte del linguaggio comune: questi neologismi, oltre che “designare” e “denotare” specifici fenomeni urbani emergenti, testimoniano della natura multiforme della città contemporanea. L’obiettivo di questi testi sarà quello di presentare un ristretto vocabolario ragionato dei principali neologismi dell’urbano, attraverso un approccio fondamentalmente terminologico organizzato in cinque categorie generali: città globali, territori a bassa densità, modelli a rete, simulacri urbani, patchwork e città rurali. La lettura incrociata dei differenti termini, al di là della polisemia di alcuni e dell’equivoca utilizzazione di altri, permetterà, forse, di evocare la “forma” e la sovrapposizione dei significati della città attuale. La quinta sezione (patchwork urbani) inquadra i termini e le metafore che descrivono le nuove forme territoriali nate disordinatamente su una trama scomposta e variegata, amalgamate e unite dalle grandi arterie dei trasporti o delle reti telematiche.

Megalopolis, urban sprawling, sprawl: these are just some of the many neologisms belonging to the technical language of planning that became part of the common language: these neologisms besides “designating” and “denoting” specific emerging urban phenomena testify the manifold nature of the contemporary city. The goal of these book is to present a limited reasoned vocabulary of the major neologisms of the urban, through an approach fundamentally terminological organized into five general categories: global cities, areas of low density, network models, urban simulacra, patchwork and rural cities. The cross reading of the different terms, beyond the polysemy of some and the equivocal use of others, will maybe allow to evoke the “form” and the overlap of the meanings of the current city. The fifth section (urban patchwork) defines the terms and metaphors of the new territorial forms which were disorderly born on a sprawling and varied framework and merge and connect each other by large arteries of means of transport or networks.

 

FABRIZIO ESPOSITO

Architetto e Ph.D. in Tecnica Urbanistica. Coniuga didattica universitaria e ricerca con la libera professione, occupandosi delle pratiche abitative negli spazi aperti rurali e dei rapporti tra forme insediative e persistenze storiche agrarie. Ha partecipato a numerosi progetti di ricerca finanziati dal MIUR. Collabora col Dipartimento di Scienze per l’Architettura della Scuola Politecnica di Genova. In campo professionale si dedica all’architettura civile e alla stesura di piani urbani comunali, con particolare attenzione alla Valutazione Ambientale Strategica e alla riqualificazione architettonica in aree di pregio paesistico.

Architect, Ph.D. in Town Planning. He combines teaching and university research with the profession, dealing with housing practices in rural open spaces and with the relationship between settlement forms and agricultural historical persistence. He participated to several research projects funded by the Ministry of Education. He collaborates with the Department of Sciences for Architecture of the Polytechnic School of Genoa. In the professional field he is involved in civil architecture projects and the elaboration of urban plans, with particular attention to the Strategic Environmental Assessment and redevelopment in areas of landscape values.

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COPERTINA in concorso / Call for COVER

UrbanisticaTre e Generazione Urbana stanno lavorando al nuovo numero de iQuaderni: “Coscienza urbana, l’evidenza di una mancanza?

1. Cosa cerchiamo?

Si tratta di costruire un dialogo visuale con il tema de i Quaderni#09 in uscita nel 2016.
Cerchiamo quindi l’immagine di copertina che riesca a dire la sua sulla “coscienza urbana”: Generazione urbana, nel ruolo di curatore del numero, propone uno sguardo trasversale rispetto al tema della consapevolezza della dimensione urbana da parte di cittadini e amministrazioni, che spesso interpretano solo parzialmente espressioni e necessità dei territori. Il numero vuole collezionare strumenti e pratiche messe in campo da diversi attori impegnati nella produzione e sensibilizzazione di modi di abitare “urbani” e delle opportunità in essere o potenziali. L’intento è mettere in evidenza l’eventuale mancanza di una cultura urbana. Se la città è uno spazio culturale, luogo da abitare che rende possibile la coesistenza della diversità, obbligandoci, per così dire, alla convivenza e alla tolleranza reciproca, allora abitare la città è un’attitudine che va coltivata, nel riconoscimento del suo portato culturale.

Tu come rispondi a questo tema con un’immagine? Come rappresenteresti il rapporto fra l’individuo contemporaneo / le amministrazioni e la città in cui questi abita / governano? O come rappresenteresti la mancanza di questo rapporto e/o la necessità di approfondirlo/ristabilirlo? Cosa limita questo rapporto? Cosa agisce sulla produzione di una coscienza in merito?

2. Come partecipare?

Tutti possono inviare entro il 31 Ottobre 2015 fotografie, elaborazioni grafiche, collage, opere d’arte, ecc.. in formato digitale all’indirizzo e-mail del comitato di redazione: urbanisticatre@gmail.com

Chiediamo di seguire le seguenti indicazioni:
1. Solo immagini digitali
2. Massimo di tre (3) immagini per autore
3. Le immagini devono essere un lavoro originale dell’autore
4. Il contenuto dell’immagine non deve infrangere alcuna proprietà intellettuale

5. Dimensioni immagine: 30 x 30 cm

6. Risoluzione: 300 dpi
7. Peso file: max 5 Mb (per immagine)
8. Formato: .jpg
9. Tutti i file devono essere nominati con il nome dell’autore seguito dal titolo dell’opera (ad es. ‘MarioRossi.cittàinvisibili.jpeg’)

Chiediamo inoltre di allegare un file di testo (formato .doc; .docx) contenente le seguenti informazioni:
10. Nome e cognome dell’autore
11. Titolo (i) dell’opera (e)
12. Testo (i) di corredo all’immagine (i) che ne illustri sinteticamente la sigificatività rispetto ai temi del numero: max. 100 parole (per immagine)

13. Short bio dell’autore (max. 50 parole)

3. Quale immagine?

UrbanisticaTre e Generazione Urbana selezioneranno, fra i materiali inviati, l’immagine che più delle altre riesce a interpretare in maniera originale il tema proposto.

La selezione seguirà i seguenti criteriA. Aderenza al tema; B. Composizione; C. Originalità; D. Descrizione dell’opera fornita nel testo.

Si richiede di tenere in considerazione l’impostazione grafica del quaderno durante la produzione delle immagini (si rimanda alla pagina del sito di UrbanisticaTre dedicata ai quaderni già pubblicati > http://www.urbanisticatre.uniroma3.it/dipsu/?page_id=17 ).

L’immagine selezionata diventerà la copertina del quaderno (integrandosi con l’impostazione grafica) e troverà spazio all’interno dello stesso (nella sua versione originale) unitamente al testo di corredo e della short bio dell’autore. UrbanisticaTre e Generazione Urbana individueranno inoltre una selezione di immagini fra quelle ricevute, che saranno pubblicate all’interno del quaderno come copertina delle diverse sezioni del numero, unitamente all’indicazione del titolo e del nome dell’autore dell’immagine. Agli autori selezionati verrà inviata copia stampata del quaderno. Nel caso in cui nessun materiale ricevuto soddisfacesse i criteri sopra riportati i curatori e la redazione di UrbanisticaTre si riserveranno la possibilità di procedere utilizzando metodi diversi per la creazione della copertina.

4. Calendario

15.09.15 pubblicazione bando
30.09.15 avvio del contest
31.10.15 scadenza contest
30.11.15 pubblicazione risultati sui siti di UrbanisticaTre e Generazione Urbana e sui loro canali social.

5. Licenza di distribuzione non esclusiva

Con l’invio del materiale l’autore dichiara a UrbanisticaTre e Generazione Urbana:

–  di esserne l’autore, con titolo ad accordare i diritti contenuti in questa licenza;

–  che il materiale, salvo diversa specifica, è un lavoro originale dell’autore e che l’autore ha titolo per accordare i diritti contenuti in questa licenza;

–  che il materiale, per quanto è stato possibile accertare, non infrange alcun copyright di terze parti. Nel caso in cui di alcune parti l’autore non ne possieda il copyright, si dichiara di avere ottenuto dal legittimo detentore del copyright un’autorizzazione non restrittiva da accordare a UrbanisticaTre e Generazione Urbana i diritti richiesti da questa licenza e che tale materiale di terze parti è chiaramente identificato e riconoscibile all’interno dell’opera.

Parimenti l’autore accorda a UrbanisticaTre e Generazione Urbana:

–  il diritto non esclusivo di distribuire il materiale attraverso il sito web http://www.urbanisticatre.uniroma3.it/dipsu/ e di permettere agli utenti di riprodurla e distribuirla con ogni mezzo e formato purché ne venga riconosciuta la paternità;

–  il diritto di archiviare, riprodurre e di trasferire il materiale su qualsiasi medium e in qualsiasi formato per ragioni di sicurezza, back-up e conservazione e per mantenerla accessibile nel tempo, senza che il contenuto venga modificato.

Se il materiale inviato è basato su un lavoro sponsorizzato o supportato da un ente o da un’organizzazione, l’autore dichiara di aver adempiuto a tutti gli obblighi imposti dai contratti o dagli accordi stipulati con tali enti o organizzazioni.

UrbanisticaTre e Generazione Urbana identificherà chiaramente il nome dell’autore o del detentore dei diritti sui materiali inviati e ad essi non apporterà alcuna modifica o alterazione ad eccezione di quelle permesse da questa licenza.

 

Per ulteriori informazioni invia un’e-mail all’indirizzo di posta elettronica urbanisticatre@gmail.com entro il 30.09.2015.

04 - SIMULACRI URBANI copLessico dell’urbano 4 – Simulacri Urbani

Fabrizio Esposito

 

Megalopoli, città diffusa, periurbanizzazione, sono solo alcuni dei molti neologismi che hanno travalicato il linguaggio tecnico dell’urbanistica per entrare a far parte del linguaggio comune: questi neologismi, oltre che “designare” e “denotare” specifici fenomeni urbani emergenti, testimoniano della natura multiforme della città contemporanea. L’obiettivo di questi testi sarà quello di presentare un ristretto vocabolario ragionato dei principali neologismi dell’urbano, attraverso un approccio fondamentalmente terminologico organizzato in cinque categorie generali: città globali, territori a bassa densità, modelli a rete, simulacri urbani, patchwork e città rurali. La lettura incrociata dei differenti termini, al di là della polisemia di alcuni e dell’equivoca utilizzazione di altri, permetterà, forse, di evocare la “forma” e la sovrapposizione dei significati della città attuale. Nella quarta sezione (simulacri urbani), sono raggruppati i termini più utilizzati per descrivere le forme urbane esclusivamente monofunzionali che aspirano, senza riuscirci, a divenire città compiute e autosufficienti. 

Megalopolis, urban sprawling, sprawl: these are just some of the many neologisms belonging to the technical language of planning that became part of the common language: these neologisms besides “designating” and “denoting” specific emerging urban phenomena testify the manifold nature of the contemporary city. The goal of these book is to present a limited reasoned vocabulary of the major neologisms of the urban, through an approach fundamentally terminological organized into five general categories: global cities, areas of low density, network models, urban simulacra, patchwork and rural cities. The cross reading of the different terms, beyond the polysemy of some and the equivocal use of others, will maybe allow to evoke the “form” and the overlap of the meanings of the current city. In the fourth section (urban simulacra), are grouped the terms used to describe exclusively monofunctional urban forms which unsuccessfully aspire to become performed and self-sufficient cities.

 

Fabrizio Esposito:

Architetto e Ph.D. in Tecnica Urbanistica. Coniuga didattica universitaria e ricerca con la libera professione, occupandosi delle pratiche abitative negli spazi aperti rurali e dei rapporti tra forme insediative e persistenze storiche agrarie. Ha partecipato a numerosi progetti di ricerca finanziati dal MIUR. Collabora col Dipartimento di Scienze per l’Architettura della Scuola Politecnica di Genova. In campo professionale si dedica all’architettura civile e alla stesura di piani urbani comunali, con particolare attenzione alla Valutazione Ambientale Strategica e alla riqualificazione architettonica in aree di pregio paesistico.

Architect, Ph.D. in Town Planning. He combines teaching and university research with the profession, dealing with housing practices in rural open spaces and with the relationship between settlement forms and agricultural historical persistence. He participated to several research projects funded by the Ministry of Education. He collaborates with the Department of Sciences for Architecture of the Polytechnic School of Genoa. In the professional field he is involved in civil architecture projects and the elaboration of urban plans, with particular attention to the Strategic Environmental Assessment and redevelopment in areas of  landscape values.

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Spazi domestici dell’alimentazione

Influenze degli spazi domestici dell’alimentazione sulla città

Enrico Zampa

 

Il discioglimento e il mescolamento delle funzioni della residenza fino a poco fa assegnate a spazi indirizzati, univocamente definiti, ci porta oggi a interrogarci se effettivamente sia necessario studiare una nuova architettura sui “luoghi” della casa e sui limiti classici di spazi pubblici e privati, oppure sui processi sulla quale è strutturata. Lo spazio privato diminuisce a favore di incursioni dell’alterità nell’intimità della casa e di pratiche probabilmente destinate alla condivisione all’allargamento delle dinamiche domestiche. Il tema del cibo e della sua preparazione, nonché l’intero processo di produzione, riempiono palinsesti televisivi e riviste; la nuova cultura del km0, del biologico, l’attenzione a nuove tipologie di dieta ed il ritorno alla local economy indicano una tendenza ad una possibile risoluzione della terza crisi di sovrapproduzione dell’ultimo secolo dovuta almeno in parte all’esternalizzazione dei mezzi di produzione e decisionali ormai fin troppo distanti dall’utente ultimo.

The household spaces change and its functions, as defined until today, mix up. This metamorphosis should be taken into account and it makes us wonder about a new way of architecture, possibly founded on processes, revealing new limits of public and private spheres beyond traditional models. De facto, private spaces are reducing in favor of multiples intrusions from the outside into the intimacy of the house, giving an alternative of a possible future in sharing and, in the meanwhile, enlarging the range of domestic dynamics. The issues of food and its preparation, including the entire chain of production, fill everyday all sorts of information and entertainment in the form of TV shows, social media and magazines. New trends are coming out and confirmed by many disciplines: locally grown food and bio-culture, local practices and sharing economy or the many diets and attention on food purchasing. These trends prompt us to look for solutions to a capitalistic crisis due to the estrangement of the chance of decisions and dismissal of the consumer from the production processes, in a specific way.

 

Enrico Zampa

Laureato in Architettura all’Università di Roma Tre con uno studio sugli Spazi domestici dell’alimentazione, ha lavorato per molti anni nello show business e in attività congressuali alternando incarichi di progettazione di eventi e la gestione di cantieri in materia di coordinamento e sicurezza. Alla ricerca di fertili ambiti di indagine, si occupa di condivisione e processi degli spazi e dei tempi del cibo all’interno della metropoli con un’attenzione particolare alla sostenibilità economica, sociale ed energetica.

Master graduation in Architecture at Università di Roma Tre with a thesis on “Household spaces for Nutrition”, he worked for many years in the show business and in congressional activities accepting events’ design and management assignments in concern of health, safety and human resources management. Currently looking for prolific field to raise researches on food processes and sharing in terms of time and space. The study could not exclude an essential docus on economic, energetic and social sustainability.

Novità in rubriche – LESSICO

Img_CopertinaSul termine Inclusione

Inclusione: Nuovi requisiti per una città a misura di tutti

Sebastiano Marconcini

 

Inclusione è un termine che sempre più spesso viene associato ai temi della buona progettazione dello spazio pubblico, specialmente in relazione all’accessibilità fisica dell’ambiente urbano. Tuttavia, il concetto di inclusione va ben oltre a questa sua interpretazione, per certi versi riduttiva, poiché si occupa di tutti quegli aspetti che riguardano la sfera pubblica, cercando di migliorare la qualità della vita di tutte le persone che fruiscono dello spazio pubblico. È proprio sulle persone che si concentra la potenzialità dell’inclusione, poiché ricolloca gli utenti e i loro bisogni al centro del processo progettuale. Un nuovo approccio integrato di tipo inclusivo permetterebbe il passaggio da una progettazione rivolta a garantire la sola accessibilità dei luoghi, a una concezione pienamente inclusiva dell’azione progettuale, finalizzata a garantire l’effettivo benessere delle persone indipendentemente dal loro livello di abilità o background personale.

Inclusion is a term that is increasingly being associated with the themes of the good design of the public space, especially in relation to physical accessibility of the urban environment. However, the concept of inclusion goes beyond this interpretation, somewhat restrictive, since it deals with all the aspects that concern the public realm, trying to improve the quality of people’s life. It is on people that focuses the potential of inclusion, because it place again users and their needs at the center of the design process. A new integrated inclusive approach will allowed the transition from a design aimed at ensuring the only accessibility o the places, to a fully inclusive conception of the design action, aimed at ensuring the effective well-being of people regardless of their skill level or personal background.

 

Sebastiano Marconcini

Laureato in Architettura al Politecnico di Milano nel 2014 con la tesi “City for all. Alla ricerca di nuove relazioni fra città, progetto e persone”. Si occupa principalmente di progettazione dello spazio pubblico e architettura del paesaggio, per cui sviluppa un percorso di ricerca inerente ai temi dell’accessibilità e dell’inclusione, con particolare riguardo al contesto delle città storiche italiane. Contribuisce, nel ruolo di tutor, all’attività didattica presso il Politecnico di Milano, sede di Mantova.

Graduated in Architecture from Politecnico di Milano in 2014 with the thesis “City for all. Alla ricerca di nuove relazioni fra città, progetto e persone”. He mainly deals with the design of public space and landscape architecture, for which he develops a research about the themes of accessibility and inclusion, with particular attention to the context of the historic Italian cities. He contributes, in the role of tutor, to the teaching activities at Politecnico di Milano, Mantua Campus.

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Sul termine commercio

Ruolo e forma del commercio nell’immagine e nella qualità della città contemporanea

Sara Caramaschi

 

Il commercio è oggetto di studio di molte discipline ed è al centro di una vastissima letteratura, ampiamente differenziata. Motivo di tanto interesse è generato dal fatto che il commercio è un tema di importanza trasversale a molti ambiti della vita sociale e individuale. Esso esercita, infatti, una influenza che tocca diverse dimensioni: quella economica, nel ruolo di raccordo che svolge tra il mondo della produzione e il mondo del consumo; la dimensione sociale, garantendo o meno un servizio fondamentale a tutti i cittadini; l’aspetto territoriale, generando nuove polarizzazioni e flussi; e la qualità della vita, offrendo un certo presidio del territorio e la qualità dei contesti urbani. Pertanto, indagando il concetto di commercio ci troviamo di fronte ad una serie di definizioni e approcci rispetto ai quali cercherò di descrivere gli elementi che le accomunano, facendo così emergere quelle caratteristiche che ritengo strutturali nella descrizione del concetto in materia urbanistica.

Retail is a vastly complex field, investigated by different disciplines. This multidisciplinary interest is mainly due to its strategic role in many aspects of social and individual life. Retail has both economic and social implications, linking the production and the consumption of goods and guaranteeing the presence or the absence of public services. Moreover, retail has a wide impact on cities and land use, attracting flows and generating new poles, and it plays a leading role in the quality of the urban life. While investigating this concept, we face a series of definitions and approaches, through which it is possible to deduce common elements and let emerge the geography of retail in urban design research and practice.

 

Sara Caramaschi

Laureata in Architettura al Politecnico di Milano, attualmente frequenta il dottorato in “Paesaggi della Città Contemporanea. Politiche, tecniche e studi visuali” presso l’Università degli Studi Roma Tre. Si occupa di urbanistica e urban design e nell’ambito della formazione dottorale sta approfondendo il tema del commercio in forma itinerante e il suo impatto nell’attivazione dello spazio pubblico. Partecipa all’attività didattica presso il dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi Roma Tre ed è parte del comitato di redazione del giornale online UrbanisticaTre.

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TURISMO, TURISMI

Uno sguardo sull’evoluzione degli studi specialistici in campo turistico. La caduta dei limiti disciplinari e la pratica turistica nell’epoca contemporanea

Beatrice Botto

 

L’aumento dell’interdisciplinarietà negli studi specialistici in campo turistico ha contribuito a fornire nuovi spunti alla pratica turistica contemporanea, oggi più che mai legata all’esperienza, alla sperimentazione della vita dei locali in un mondo come il nostro che grazie alla tecnologia è diventato sempre più piccolo e nel quale non esiste più nulla di ignoto. Il Turismo urbano assume oggi un ruolo primario nel trasformare in evento anche qualcosa di molto vicino fisicamente, rendendolo meritevole di essere conosciuto. Gli eventi culturali stanno diventando cruciali nel processo di sviluppo e rivitalizzazione della città in quanto la produzione culturale è uno dei principali fattori dell’economia urbana, e le attività culturali influenzano tanto l’immagine dei luoghi quanto in generale la vita urbana. La città contemporanea diventa dunque uno scenario in cui si incrociano i percorsi ripetitivi dei turisti e le esperienze culturali o di intrattenimento dei residenti, sempre più numerose.

The increase in the interdisciplinary specialist studies in tourism has helped to provide new ideas to practice contemporary tourist , now more than ever linked to the experience , in a world that thanks to technology has become getting smaller and in which there is no longer anything unknown. The Urban Tourism today takes a leading role in making interesting something very close, making it worthy of being known. Cultural events have become central to processes of urban development and revitalisation, as cultural production becomes a major element of the urban economy, and cultural consumption can dominate both the image of places and urban life in general. The contemporary city thus becomes a scenario where they cross repetitive tourist itineraries and the numerous cultural experiences of the residents.

 

Beatrice Botto

27 anni, architetto, frequenta il secondo anno del dottorato in Paesaggi della Città Contemporanea presso l’Università degli Studi di Roma Tre. Laureatasi presso l’Università La Sapienza di Roma con un tesi sul ruolo della strada come strumento di riqualificazione urbana nell’area Porte de Clignancourt-Marché aux Puces di Saint Ouen a Parigi, porta avanti studi e ricerche nell’ambito degli studi urbani con particolare attenzione agli aspetti sociologici e culturali della città, più nello specifico sul rapporto tra immagine turistica e spazio fisico degli spazi urbani.

27 years old architect, she is currently enrolled in a doctoral course at the University of Roma Tre. As degree student she attended Università La Sapienza of Rome, where she graduated with a master thesis on the Avenue de la Porte de Clignancourt in Paris, exploring her role as a key driver of urban regeneration for the whole area of Porte de Clignancourt-Marché aux Puces de Saint Ouen. She is interested in urban studies with particular attention to the social and cultural aspect of the urban life. In her Ph.D. research she is investigating the relationship between the touristic image and the physical space of the cities.